Il 'Parco della Pace' è in realtà è una base logistica austroungarica della Prima Guerra Mondiale: negli anni precedenti al conflitto, il Genio imperiale aveva pianificato la realizzazione di un forte inespugnabile sulla cima del Monte Zugna, con funzione di difesa e di attacco, controllando la Vallarsa, la Vallagarina e i confini col Regno d'Italia. Il progetto su carta prevedeva una casamatta in cemento, sul gradone riparato sotto la cima; collegata tramite gallerie e ascensori a 4 cupole corazzate girevoli, poste sulla cima, armate con cannoni da 15 cm della gittata di circa 22 km; erano anche previsti ulteriori cannoni in caverna, postazioni per mitragliatrici, riflettori e una cupola osservatorio. Dal terreno, sarebbero emerse solo le cupole corazzate.
Questo insediamento militare, su una radura ai piedi della vetta, era stato edificato proprio in preparazione e in supporto al cantiere. Ma gli scavi per realizzare la fortificazione furono subito interrotti, causa altre priorità (anche finanziarie) e spostamento del fronte al sopraggiungere del conflitto: così il forte non venne mai realizzato. Quando nel 1915 gli austroungarici arretrarono tatticamente a Rovereto, gli edifici furono occupati e utilizzati dagli italiani fino alla fine della guerra.
Il sito comprendeva, oltre alla strada militare proveniente dal Rifugio Monte Zugna e costruita appositamente: • la palazzina per gli ufficiali; • un impluvio per la raccolta d'acqua piovana, con filtri per la depurazione e tre vasche deposito; • la caserma per la truppa, che poteva ospitare 600 uomini; • il baraccamento su due piani (l'edificio con la scalinata), capace di contenere circa 300 soldati; • di fronte ad esso, c'era una piccola infermeria in lamiera di zinco che poteva contenere 8 ammalati; • ricovero/deposito in grotta.