Arco di Settimio Severo

L'Arco di Sttimio Severo è un arco trionfale costruito nel 203 d.C. fu dedicato per celebrare le vittorie dell'imperatore Settimio Severo e dei suoi due figli, Caracalla e Geta, sui Parti. L'arco si trova nell'angolo nord-ovest del Foro Romano ed è decorato con rilievi raffiguranti le campagne militari dell'imperatore in Mesopotamia. Sull'arco è presente un'iscrizione che elogia i meriti dell'imperatore e dei suoi figli, anche se il nome di Geta fu successivamente rimosso dopo che fu assassinato da Caracalla. L'arco è uno degli esempi meglio conservati di architettura romana e una popolare attrazione turistica a Roma.

“L'Arco di Settimio Severo fu eretto in onore dell'imperatore e dei suoi figli Geta e Caracalla (il primo fu poi assassinato dal secondo) nel 203 dC per commemorare i successi dell'imperatore in Oriente contro i Parti. È interamente rivestita in marmo e, con i suoi 23,27 metri di larghezza, 20,88 metri di altezza e 11,20 metri di profondità, è una delle più grandi strutture di questo tipo nell'antichità. Ai due passaggi laterali si accedeva tramite una scalinata, da quella mediana passava la Via Sacra, che qui iniziava la sua ascesa al Campidoglio (Clivus Capitolinus). C'è un'iscrizione su entrambi i lati del piano superiore:
"All'imperatore Cesare Settimio Severo, figlio di Marco, a Pio, Pertinace, Augusto, padre della patria, conquistatore dei Parti, degli Arabi e del Parto Adiabene, al Pontefice Massimo, che per l'undicesima volta tenne il potestà di tribuno, di fare imperatore per l'undicesima volta, console e proconsole per la terza volta; e all'imperatore Cesare Marco Aureliano Antonino, figlio di Lucio Augusto, Pio Felice, avendo potere di tribuno per la sesta volta, console , proconsole, padre della Patria, i migliori e più forti principes, per la salvezza dello stato e l'espansione del dominio del popolo romano e per le loro straordinarie conquiste in patria e all'estero. Il Senato e il popolo di Roma.
Nel punto in cui viene menzionato il "migliore e più forte principes", cioè "optimis fortismisque principibus", è stata fatta una revisione. In origine vi si poteva leggere il nome di P. Settimio Geta, cioè una dedica a Geta, figlio di Settimio Severo, assassinato dal fratello Caracalla dopo la morte del padre e il cui nome era stato cancellato da tutti i monumenti statali.
Sopra gli archi minori si trovano rilievi che mostrano scene delle campagne dell'imperatore contro i Parti (195 e 197/98 d.C.). Le condizioni relativamente buone del monumento si devono al fatto che durante il medioevo fu inglobato in fortificazioni, analogamente all'altro grande arco trionfale del Foro, l'Arco di Tito. Solo oggi i rilievi sono minacciati dal grave inquinamento atmosferico, motivo per cui parti dell'arco dell'Anno Santo 2000 sono state conservate da specialisti”. Fonte: roma-antiqua.de/antikes_rom/forum_romanum/septimius_severus_bogen

Abbastanza impressionante quando si scende dal Campidoglio al Foro.