About Greanes
Appena posso cammino, possibilmente in salita e mi piace condividere le esperienze con gli amici e con chi ama la montagna come e più di me.
Negli ultimi anni utilizzo spesso l'ebike, mezzo con il quale è possibile spaziare in lungo e in largo su percorsi praticamente impossibili da fare a piedi se non con un impegno eccessivamente gravoso, anche in termini di tempistiche.
6,449 km
799:22 h
Recent Activity
- Luciano CasagrandeNovember 14, 2025
Great Paolo, the photos are beautiful too, especially mine,,😉
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- ROBERTO MALACARNEOctober 18, 2025
What's the trail like from Schievenin to Peurna? It's a nice hike, though.
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Greanes went mountain biking.
7 days ago
Partenza a Borso del Grappa (ampio parchjeggio presso le scuole). Si va a prendere la traccia 196, prima ampia sterrata, poi mulattiera a volte stretta, comunque sempre sassosa, ma sassi non smossi. Più in alto si arriverà a Campo Croce. Si va a dx (strada asfaltata) e subito a sx per scendere in Valle Rossa, quindi si risale (sempre ampia boschiva) fino all'agruitur De Lucchi, dove si prende l'asfalto in salita a dx per uscire alla prima sterrata a sx. Seguire la traccia gpx. Si inizia a scendere per traccia nel bosco, purtroppo interrotta più volte da schianti non rimossi. Cmq si arriva a una sterrata che si segue in discesa a sx, per uscire subito a dx sul 970 (indicazioni). Traccia libera, tecnica, se bagnata, qualche passaggio singolo è non facile). Si esce atrovare una sterrata, presso una malga. Ora si scende fino all'asfalto, per poi salire e arrivare a Campo Solagna. Qui a dx sotto l'arco, per il 950 che si segue per poi, intersecata un paio di volte la asfaltata, prendere una erbosa aprendosi la sbarra (non c'è chiusura con lucchetto). Ora giù fino ai ripetitori, quindi ancotra giù per stretto st fino a ulteriori parabole. A sx delle sgtesse una traccia da fare a piedi, ci porta all'inizio del sentioero delle gallerie (lapide con il profilo delle montagne in loco). Ora si scende a dx per traccia molto sassosa, per andare ancora a dx su un traverso decisamente esposto, Tratto che può impressionare più di qualcuno.... Si attraversa e si va a prendere la più ampia, ma sempre sassosa ed esposta in alcuni punti, traccia con le due gallerie. Molto fotogenico il tutto. Ora giù per vari tornanti, con una pendenza del 20% circa. Ad un incrocio, con indicazione della panoramica, si va a sx per un brevissimo tratto in contropendenza, e con un successivo splendido traverso s1 (sassi a tratti, stretto in alcuni punti). Più avanti, si tralascia l'ulteriore diramazione a sx (indicata con la freccia "panoramica" e si scende ripidamente fino a finire il tratto a Pove. Ora, subito, a sx per st e avanti seguendo il gpx che ci porterà, con sterrati e erba, di nuovo alla partenza. Il fondovalle è, in alcuni punti, fangoso. Se non volete sporcarvi, rientrate per la strada principale. Bella uscita, insolita a fine dicembre.... Da non sottovalutare il sentiero delle gallerie, soprattutto per i punti esposti.
03:26
33.0km
9.6km/h
1,310m
1,310m
Greanes went mountain biking.
December 15, 2025
Da Crosara di Marostica (ci sono parcheggio sparsi) si prende praticamente subito la mulattiera lastricata di sassi che, passando per Cassoni, ci porta fino a Gomarolo. Qui un po di asfalto per poi prendere la scorciatoia a sx in corrispondenza di un capitello. Erta ma ampia salita che ci deposita a Conco. Da Conco, ancora poco asfalto e poi si prende a sx un lungo trail (e molto bello) che ci trasla a ovest per poi diventare sterrata ripida fino a trovare l'asfalto in alto. a sx e poi presto uscire a dx per mulattiera che si inerpica, per portarci, dopo un breve tratto a piedi (ma proprio pochi metri) fino alla vetta della Montagnola. Quindi si scende verso est, facendo attenzione a dove superare il filo spinato. Non ci sono segni a terra e tantomeno tracce, bisogna fidarsi ciecamente del gps. Dopo il filo spinato si trova una traccia comoda che ci porterà, più in basso, all'asfalto presso la Bocchetta (grande albergo). avanti a sx e poi subito a dx al bivio, quindi ancora a dx per uscire su radura. Si segue la forestale per salire a Malga Xillo e quindi all'omonimo monte. Con un paio di scavallamenti del solito filo spinato, passando per il monte Frolla, si arriva all'agritur le Porte. Quindi su per pochi mt e fuori subito a sx per traccia evidente per arrivare al bivio di Colle Zolina. Qui a sx per erbosa che inizia sotto la strada asfaltata. Si inizia a percorrere un lungo trail che, con saliscendi vari e ttratti nel bosco, ci porterà a Malga pian della Casaretta. Ora giù per il cai 800 (bellissimo tratto) fino al fondo della val Vallerana. A dx e poi a sx su sterrata che ci farà percorrere il fondo della Val di Pozzolo e quindi salire per erbosa fino a Rubbio. Da qui su per rampa fino al colle soprastante. Quindi si scende e si imbocca un lunghissimo trail (un concatenamento di più spezzoni) che, quasi a iso quota, dopo ben sette chilometri, ci riporterà a Conco. Devo dire che questo tratto, tenuto benissimo, è proprio per mtb, con un tracciato bellissimo e alcuni puntitecnici, ma mai oltre s2. Da Conco si prende subito un st, spettacolare veramente, che ci porterà sull'asfaltata di Gomarolo, dove, a ritroso, torneremo al punto di partenza. Super consigliato davvero. Magari non proprio nei mesi più freddi, ma, in assenza di neve, è fattibile tutto l'anno.
03:37
36.3km
10.0km/h
1,290m
1,250m
Greanes went mountain biking.
December 12, 2025
Da Tezze Valsugana, dolo circa 8 km di ciclabile e vie interne si arriva a Selva da dove inizia la mitica strada della Barricata. Si sale molto lungamente, per strada asfaltata chiusa al traffico veicolare. In alto a sx (dritti si andrebbe al rifugio Barricata) per il monte Aveati (più che un monte è un punto sulla mappa, neanche tanto panoramico. Ancora su su strada sterrata (oggi innevata) in direzione malga Val Coperta di sotto (con la sua bella lama ghiacciata). Quindi via verso il rifugio Marcesina. Da questo a sx sul sentiero dei Cippi, per scollinare al passo della Forcellona. Quindi giù e poi a sx in direzione Col Val D'Antenne dove, una volta scollinato, inizia la lunga sterrata discesa per rientrare a Tezze.
03:34
43.5km
12.2km/h
1,540m
1,550m
Greanes went mountain biking.
December 6, 2025
Si parte dallo spazioso e gratuito parcheggio di Santa Croce di Campese. Si segue un tratto della ciclabile (non elementare) del Brenta. Quindi si inizia a salire con destinazione Rubbio. Gran parte in asfalto, ma su strade secondarie. Da Rubbio si va verso le antenne per continuare fino al bivio dove si stacca la sterrata per i Ttinceroni. Su a sx verso malga Cimo. Si oltrepassa la malga e si prosegue su sterrata fino al suo termine presso casera Giarella. Da qui per alcuni brevi tratti a piedi fino a trovare il st dei Trinceroni. Rispetto alla presente traccia consiglio di andare a dx su st con cartello, prima dell'ultimo strappo per la casera. Presumo si evitino i tratti troppo sassosi per essere percorsi integralmente in sella (anche se parliamo di pochi passaggi...). Si segue ora il sentiero che scende dolcemente fino alla Val Vallerana. Qui per sterrata si percorre la valle per riagganciare la strada percorsa all'andata. Devo dire che la Val Vallerana è molto bella, dolce e piacevole alla vista. Merita cmq una visita. Raggiunta nuovamente la strada percorsa all'andata, a dx e subito a sx per scendere alla Cava Dipinta. Un sito un tempo da ammirare, ma che attualmente si trova in condizioni di abbandono (beh... ci vorrebbe poco per ripristinarlo, ma evidentemente manca l'iniziativa...). A essere franco vi sconsiglio la visita... anche se con dispiacere... poi vedete voi. Sono una settantina di d- da recuperate poi al ritorno. Dal bivio si ripete circa un chilometro di asfalto fatto in precedenza, per prendere la discesa verso il monte Caina. Appena asfaltata e tirata a lucido, la strada vi porta praticamente sotto la vetta del "monte", facilmente raggiungibile per sentiero. In cima c'è la grande e bella statua della Madonna del Caina. Sosta per ristoro e poi si ritorna indietro di una cinquantina di metri lineari per prendere la traccia, assai labile e non tabellata (strano) del cai 763. Si vede il paletto colorato. Si scendono pochi metri e si prende il traverso, assai esposto e non certo larghissimo. Fare massima attenzione. C'è una recente frana che obbliga a scendere dalla bici e a scavalcare un sassonche preclude il sentiero. In solitaria e con ebike potrebbe essere un problema. Presumo che verrà eliminato prossimamente. Finito l'esposto ma bellissimo traverso, si inizia a a scendere per traccia pulitissima ma con diversi tornanti "secchi" e qualche albero piegato che richiede attenzione. Più in basso si prende a dx l'AVT. Un lungo traverso in leggerissima discesa (complessiva). Qualche punto di attenzione per sassi. Quindi si va avanti fino a incontrare l'asfalto. Da qui si scende fino a uscire a dx su boschiva e presto a sx su st molto tecnico. Per nulla pendente, ma zeppo di sassi. Si arriva a una chiesetta. Quindi snvora giù per traccia fino all'asfalto e a chiudere l'anello. L'ultimo tratto di st è divertente, ma impegnativo. Il tutto da evitare con il bagnato che rende l'incedere più gravoso. Giro consigliato con il 763 e la AVT che richiedono esperienza.
03:56
39.9km
10.1km/h
1,380m
1,390m
Greanes went mountain biking.
November 14, 2025
Da Caneva su per circa 18km e 1300d+ fino a malga Col dei Scios. Quindi per bella sterrata alla forestale della Candaglia Tappa a malga Cercenedo dove inizia subito la lunga e bella discesa. Inizialmente per bosco e tracce non segnate, quindi si prende il st Gallo Matto (bellissimo) e, successivamente, il st Madonna dei Scalini (s3 costante dall'inizio alla fine). Discesa tecnica soprattutto la seconda parte. Ottima la sosta alla malga, aperta tutto l'anno.
03:43
41.1km
11.1km/h
1,440m
1,440m
Greanes went mountain biking.
November 6, 2025
Partenza da Gorgazzo. Ampio parcheggio. Si sale subito, prima per rampa asfaltata, poi si prende la sterrata che ci porterà, con dolce pendenza, fino a Mezzomonte. Qui si scende leggermente e, nei pressi del cimitero, si imbocca un breve sentiero che conduce al primo tornante della lunghissima salita asfaltata, perennemente interdetta al traffico veicolare, che, con bella progressione, ci porterà in quota. A mio avviso la miglior via per salire rapidamente sulla cresta. Incontrata la asfaltata che porta a Piancavallo, la si abbandona quasi subito per salire a sx per rqampa cementata e successiva dolce progressione su sterrata che, in alto, corre parallela alla princiopale, nella quale rientra poco prima dell'ansa in località casera Valle Friz. Otra si scende per poi fare l'ultimo tratto in salita e arrivare alla "cima Coppi" dell'intero giro. Un punto panoramico tra i migliori di tutta l'area Cansiglio-Piancavallo. Ora si scende fino alla "Baracca del Sauc", dove si prende a sx per salire a Piancavallo. Qui seguire la traccia attraverso varie vie, fino a uscire sulla pista di sci che va risalita verticalmente fino alla fine. Si prende una traccia (labile, per non dire invisibile) che, con alcuni tratti accidentati, ci porta in breve a incrociare la sterrata che seguiremo per oltre tre chilometri (a sx) fino al bivio dove si stacca il sentiero che ci porterà a forcella Giais (facilmenbte pedalabile e poco pendente). Dalla forcella giù con criterio, perchè il primo tratto non è banale e non è tutto pedalabile. Quindi si affronta il ghiaione. Tratto dal 25% al 30%. Anche qui prudenza. Ancora giù in cresta fino al bivio dove si va a sx per un st stupendo, che ci porterà, più, in basso, presso casera Palussa (disponibilità d'acqua!). Ora sempre giù per lungo st, con alcuni tornantini stretti. Alla fine si arriverà sulla statale vicino ad Aviano. La si segue verso ovest fino a uscire a dx per iniziare un concatenamento lunghissimo e bellissimo. Sembra di non arrivare più. Da tenere presente perchè un po di energia si consumerà con un continuo e divetrtente saliscendi. Alla fine si arriva praticamente in centro a Polcenigo. Questo lungo tratto è imposibile da descrivere, va seguito pedissequamente il gpx. Giro stupendo, specie con una giornata autunnale di rara limpidità (si vedevano distintamente le navi nel mare antistante alla laguna!).
05:03
54.9km
10.9km/h
2,020m
2,030m
Greanes went mountain biking.
October 28, 2025
Partenza dal tempio di Possagno Salita per asfalto e poi per sterrato fino a superare Villa Viola. Da qui parte un tratto molto ripido e abbastanza smosso che si fa con una buona dose di impegno Raggiunta la asfaltata in alto, si continua a salire, con una doverosa sosta al monumento presso la grande croce del Palon. Quindi ancora su, superato il famoso salto della capra, si va a prendere il bivio per il st delle Meatte (sopra la malga, proprio allo scollinamento) Lo si segue a lungo, facendo attenzione per i numerosi tratti esposti, ma non pericolosi se affrontati con la dovuta perizia Superato tutto il traverso, con discesa attraverso diverse brevi e suggestive gallerie, si prende l'asfaltata e si scende per poi risalire a dx (l'asfaltata, la sterrata di sinistra porta al Cason del Sol) Si ritorna al punto dove eravamo prima. Ultimo strappetto per arrivare al saccello del Col delle Mandre. Qui giù per bellissima cresta a est per arrivare all'asfaltata. Subito dopo aver girato a dx per ripercorrere il targitto dell'andata, si scorge l'avvio del sentiero 189 che conduce proprio, oltre 1000d-, al punto di partenza dell'uscita odierna. Il single è impegnativo, con un paio di tratti esposti su ripidissime rampe erbose. Quindi si abbassa con numerossissimi tornantini con pendenze elevate, a tratti oltre il 35%. Tutto "pedalabile" ma estremamente ripido, ottimo il fondo, in quanto a assenza di sassi, ma fare attenzione e evitare ASSOLUTAMENTE con terreno bagnato. Più giù si incrocia una strada che si segue sulla dx per una ventina di mt, per uscire subito a sx e seguire le indicazioni del 189. Più in basso bisogna affrontare un tratto abbastanza lungo, molto sassoso (quasi il fondo di un torrente) ma non ripido. Si fa. Poi si continua per bellissima traccia finom a sbucare nei pressi della Via Crucis che sale dal Tempio. A fianco delle scalinate c'è una traccia che si può percorrere in discesa fino al punto di partenza. Evioterei in presenza di persone, nel tal caso, si scende per asfaltata. Ottima giornata. La rampa di Villa Viola è sempre una faticaccia, ma si guadagna brutalmente dislivello.
02:37
22.8km
8.7km/h
1,390m
1,380m
Greanes went mountain biking.
October 18, 2025
Partenza da Rasai. Ci si porta a Porcen dal cui centro si dirama la strada che sale, con impegnativa progressione, verso la vetta del monte Tomatico, raggiunta con l'ultima trentina di metri a spinta (tutto il resto della salita pedalabile, ma mediamente molto ripido). Dalla vetta (con bellissimo panorama anche su Feltre) si inizia a scendere per la cresta est (qualche sbiadito bollino a terra). Il primo tratto è molto ripido, ma non pericoloso. Quindi si arriva alla sterrata che sale da Tomo. Si va a dx (passando il cancello) per arrivare alle stalle Ronchio (malga Pradalon sulla Tabacco). Qui inizia il st che ci porterà alle stalle di Paoda. Tutto sommato abbastanza facile, da fare solo attenzione ai tratti più stretti. Dal bellissimo balcone delle stalle, si scende per sterrata fino a località Croset, dove si va a dx per sterrata non proprio ben tenuta, ma percorribile senza problemi, per arrivare a case Bolenghini, il borgo più in alto della bella val di Prada. Quindi giù per asfaltata (attenzione che presso un tornante c'è solitamente una colonia felina, di cui oggi non c'era traccia). A Schievenin si gira a dx e si inizia a salire per asfaltata che diventerà sterrata più in alto. Direzione forcella Alta, con una prima tappa a stalle Zavate (o malga Sassumà). Da qui un traverso verso ovest ci porta alla forcella. Abbastanza pedalabile, con alcuni tratti a spinta obbligata. Dalla forcella si scende per comoda forestale fino al bivio dove si prende a sx in direzione san Siro. Una comodissima forestale, con alcuni tratti pure asfaltati, ci porterà al meraviglioso Prà Peurna (fortunati i proprietari di quelle poche baite). Qui si continua su sterrata iniziando a scendere, per andare a dx, sempre in discesa, al primo bivio (logico, ma non scontato, e privo di indicazioni). Quindi più in basso la strada si restringe e diventa ampia traccia. Sempre giù per località Colle Valentino e ancora giù per ripida discesa con un pò di sassi, ma sempre in "trincea". Diversi tornantini, sempre molto ripida (direi 30%) fino a sbucare su sterrata. Qui a sx per scollinatre subito e raggiungere, più in basso, la località san Siro. Poche decine di metri in discesa su asfalto e, alla prima semicurva, si esce sulla dx (cancelletto) per imboccare un bellissimo sentiero da seguire lungamente (altro cancelletto più avanti) per scendere e poi, dopo una discreta contropendenza, arrivare allo spiazzetto dell'Acqua della Salute. Leggere sulla bacheca la storia. Qui si continua a scendere per traccia e poi, presso una costruzione, si prende la sterrata che si immette in asfaltata e si cala a Seren del Grappa. Non è ancora finita, perchè ci aspetta l'ultimo bel sentiero (che si stacca sulla sx su un rettilineo asfaltato, anche quì, inspegabilmente, senza indicazioni). Quindi giù per arrivare a Rasai e chiudere l'anello. Giro tecnicamente direi non impegnativo, ma agonisticamente si, per il dislivello complessivo di circa 2400d+ espesso in soli 40 km (tira, tira veramente).
04:16
41.5km
9.7km/h
2,350m
2,360m
Greanes went mountain biking.
October 3, 2025
Un giro abbastanza impegnativo, che mira a percorrere la dorsale dei Solaroli, cioè la cresta che dalla Croce dei Lebi passa per il monte Casonet, il Col dell'Orso (massima elevazione dell'intera lunghissima dorsale nord del Grappa, che termina con il monte Tomatico), alcune cime minori e il monte Salarol, quindi giù a forcella Valderoa. Si parte da ponte Avien, asulla strada che da Seren del Grappa sale alla cima. Si sale a Pian della Chiesa e con lunga progressione e alcune contropendenze, ci porta in Vallonera, quindi su per un st impedalabile solo per una trentina di metri, fino a scollinare e andare ad attraversare la bellissima valle dell'Albero. Quindi sempre su sterrata fino a una deviazione sulla sx (cartelli) a quota 1307. Si scende per st ed erbosa , quindi si rientra in asfaltata e ci si porta in val delle Bocchette. Ora su fino al rifugio, quindi per strada militare ampia si passa per CA' Tassoni (monumento commemorativo, leggere la storia in loco) e su fino al Cason dei Lebi, dove si prendono gli ultimi tornanti scassattelli della mulattiera che ci porta sul fino della cresta che scende da Cima Grappa. Giù a sx per breve tratto a mano, quindi alla Croce dei Lebi. Qui inizia la lunga e abbastanza faticosa dorsale sopra descritta. Ci sono diversi tratti non pedalabili, con un paio di strappetti a spinta, ma il panorama e l'ambiente è stupendo. Facendo un minimo di attenzione si toccano le varie cime per scendere, infine, a forcella Valderoa. Qui a sx per bel st che ci porta a malga Fontanasecca (appena ricostruita). Subito sotto parte la lunga e bellissima erbosa che sale ancora per una trentina di mt e poi inizia a scendere dolcemente con un panorama tra i più belli in zona. Quando finisce inizia un st che, prima nei prati e poi nel bosco, ci porta a malga Val Dumela, con la costruzione dal caratteristico tetto in paglia. Qui a sx per un traverso in leggera contropendenza, una mini galleria (è tutto frutto dei ns avi militari) e poi si inizia la lunga discesa, prima con una serie di tornanti e poi con sterrata. Sotto Pian Giacon si esce a sx per prati per prendere un st mediamente impegnativo, che ci porterà al punto di partenza. Devo dire che, rispetto a un paio di anni fa, l'ultimo tratto è stato brutalmente eroso dall'acqua e, probabilmente, in mancanza di interventi, diventerà presto out. Peccato, ma senza la manutenzione, specie con il cambiamento climatico in atto, è la fine che stanno facendo moltissimi sentieri di montagna... Giro complessivamente bello, impegnativo. Tenete presente che la dorsale non è pedalabilissima... Non è certo per tutti.
04:39
43.9km
9.4km/h
1,710m
1,700m
Greanes went mountain biking.
September 18, 2025
Si parte dal centro del paese di Canal san Bovo. Si sale per asfaltata per uscire a sx su rampa sterrata che ci porterà, più su, sulla strada che sale al Gobbera. La si segue fino al passo, dove si esce a sx a intercettare un sentiero che parte subito piuttosto ripido. Si continua sullo stesso con pendenze importanti e un'ultimo strappetto finale oltre il 20%. Fondo abbastanza buono. Ora si segue la sterrata a sx e si sale fino a intercettare, uscita sulla dx, il sentiero di san Antonio (indicazione a terra). Qui inizia un tirata come ne trovate poche, per lunghezza, dislivello e fondo sempre pedalabile, ma con molta costanza e potenza anche di gamba. Finalmente si sbuca presso il famoso capoitello di san Antonio. Ancora su sul filo della cresta per l'ultimo sforzo di questa prima parte. Si sbuca su panoramica sterrata che si segue a sx prima in falsopiano e poi scendendo. Attenzione alla deviazione a dx per prendere una traccia che, prims pianeggiante e poi con un paio di rampette (non pedalabili) ci porta nei pressi del lago di Calaita. Posto meraviglioso, in una giornata come oggi ancora più bello. Ora si percorre la sx del lago per poi salire un po e seguire la strada, poi sentiero, che scendendo ripidamente, ci conduce all'ennesima sterrata che ci porterà, seguendola lungamente, sopra l'abitato di san Martino. Sempre in sterrata, passate sotto la cabinovia del Tognola e giù fino ad un bivio (ponte) dove si prende a sx per malga Tognola. Si sale con l'ultimo tratto di tornantini stile mulattiera, per sbucare su sterrata che si segue sempre in salita fino al bivio (sempre dopo un ponte). A sx si va alla Tognola, a dx si prosegue per la malga Valcigolera. Direzione da noi presa. Ci sono dei ramponi cementati dove si supera sicuramente il 20%. Si arriva alla partenza di un ovovia. Si sale il primo tratto di pista e poi si esce a sx su traccia. Dico subito che questo traverso è interdetto alla mtb, oltre a essere poco pedalabile (anche se, sostanzialmente pianeggiante) e quindi non posso consigliarlo (poi vedete voi). L'alternativa è, al bivio in basso presso il ponte, salire verso la Tognola. Si segue lo sterrato e si arriva, comunque, alla malga Tognola di Siror. Da questa si prende il 352 e si scende (sassoso, ma non smosso, comunque un s2) fino al bivio della Casina Valsorda. Qui si va a sx e si segue il 390 che porta al malga Valsorda Alta e alla successiva forcella Valsorda. Fino alla malga tutto bene, poi penitenza e tanta spinta per questi ultimi 180d+. Ma ne vale la pena, garantisco. Dalla forcella si scende pochi metri e si prende una pista sulla dx che altro non è che una vecchia strada militare, piuttosto in disuso, ma interamente pedalabile (a parte un breve passaggio per sassi). Ora la si segue in piano, tagliando il versante sud della cima di Valsorda e arrivando al Col dei Sechi. Ora giù per bella e non banale traccia (sempre pedalabile) fino a malga Fiamena, dove potete trovare anche una stazione di assistenza per mtb. Dalla malga si prende subito una traccia che scende nel pascolo sottostante, per finire più in basso, su una sterrata. Avanti fino a un bivio dove si stacca una sterrata sulla sx. Subito una sbarra (cartello di proprietà privata). Si scende fino alla baita con fontanella di buonissima acqua (provvidenziale, con questo caldo). Ora si prosegue in discesa (seguite la mia traccia perchè non ci sono indicazioni di sorta e non ho capito bene dove inizi) e entrata nel sentiero che scenderà molto a lungo con bellissima discesa pulita da sassi (cosa rara da queste parti) e arrivate presso una sterrata che porta a della baite. Questo pz è s2. Ora scendete per sterrata a lungo fino ad arrivare al fondovalle (c'è la possibilità di tagliare i tornati per st s3, se ve la sentite perchè no...). Dal fondovalle, abitato di Caoria, si ritorna al punto di partenza. Giro stupendo sotto tutti i punti di vista, con dei panorami fantastici, specie sulle Pale e poi sui mitici e selvaggi Lagorai. Tenete presente il dislivello, molto importante, quindi fate i conti con la vostra capacità e l'autonomia delle batterie.
05:43
54.8km
9.6km/h
2,310m
2,320m
Nice ride, how's the downhill road? All dirt or trail? 👍👍
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