About Martina
3,435 km
393:31 h
Recent Activity
Si parte dal parcheggio di Fiumicello per prendere la forestale che ci farà attraversare prima Pian Dei Visi per poi arrivare a incrociare il sentiero degli Alpini. Arrivati all'incrocio con il sentiero degli Alpini in località Colla di Pian di Mezzano, si girerà a sinistra per inboccare il sentiero Cai 307 (Docciola) che inizialmente parte come forestale, poi si trasforma in uno splendido sentiero nel bosco con tratti tecnici e tronantini stretti con rocce e ci riporta a Fiumicello. Ritornati a Fiumicello si riprende per un breve tratto la forestale che ci riporta a Pian Dei Visi. Continuiamo per qualche centinaia di metri ed al primo bivio giriamo a destra dopo poco più di un chilometro di salita arriviamo a un incrocio con due sentieri e prendiamo a destra sul Cai 303 (Gorgolaio), affrontiamo un primo tratto a spinta che ci porta sul crinale e da li inizia una discesa divertente che comprende rilanci, passaggi su crinale e ripidi di terra nel bosco. Il sentiero. è bello e divertente ed arriva al bivacco del Gorgolaio da cui poi si ritorna. al punto di partenza.
02:58
26.4km
8.9km/h
1,100m
1,030m
Giro che parte dal comodo parcheggio di Vesio nei pressi di Bici grill, dove è presente anche un punto di rifornimento di acqua. Questo giro è caratterizzato dai panorami meravigliosi che accompagnano durante la salita nella bellissima valle del Bondo, dalle fantastiche vedute sul Lago di Garda che si intravedono. salendo dal rifugio Alpini in poi e dalla vista mozzafiato a 360 gradi dalla Cima Tuflungo da cui si può vedere il Lago di Ledro oltre al Lago di Garda e le cime del Monte Tremalzo, del Corno della Marogna e le Dolomiti di Brenta. La salita avviene dapprima su strada asfaltata. per poi continuare dal Passo Nota su una strada militare dal fondo sconnesso ma con pendenza non eccessiva fino alla diramazione per la Cima Tuflungo, da qui il fondo erboso e la pendenza faranno battere i cuori. Per la discesa si può scegliere se tornare per la strada percorsa in salita, io ho iniziato a percorrere il sentiero CAI 185, un sentiero tecnico con fondo sconnesso e tanto esposto, sono presenti 3-4 tornanti difficilmente fattibili a causa del rischio per l'esposto presente. Il sentiero ad un certo punto interseca la strada percorsa in salita prima di continuare per il Passo Nota. Da qui in poi il CAI 185 era molto sporco con molti rami sul percorso, ho preferito quindi ripiegare sulla strada già percorsa per poi andare a seguire il CAI 106 che arriva fino a Vesio al parcheggio di partenza
03:10
31.3km
9.9km/h
1,250m
1,210m
Trail dalle vedute meravigliose sia durante la salita,lunga con rampe cementate (quando c'è il cemento sai già cosa ti aspetterà!!) alla volta della località Pradonego, che durante la prima parte della discesa attraverso le creste di Naole. Sicuramente questo trail è da definire molto impegnativo ma impagabile per ambienti e panorami soprattutto durante le giornate di sole autunnali che vi permettono di percorrere sia le creste di Naole(con veduta del forte),con il Garda che si incendia. alla luce delle prime ore pomeridiane, che il Cai 662 senza incappare negli escursionisti e trovarsi quindi in grande difficoltà nel sentiero che non permette a volte di fermarsi all'improvviso. La prima parte del trail non presenta particolari difficoltà fino a raggiungere l'imbocco del 662.Da questo punto fino al paese di Caprino Veronese il trail si fa veramente impegnativo,adatto solamente a chi possiede un'ottima tecnica in discesa,in quanto sono presenti tratti di rock garden con drop alti,rocce fisse appuntite,passaggi stretti per l'angoscia del vostro cambio,foliage che copre il tutto durante la stagione autunnale. Buon divertimento
04:16
38.6km
9.0km/h
1,790m
1,750m
Bellissimi trails che ripercorrono in parte il bellissimo Pippo trail. Il primo è caratterizzato da un fondo di terra e radici con diversi tratti ripidi ed un alternarsi di divertimento continuo.Il carattere del trail rispecchia le caratteristiche che si incontrano nel Pippo trail con linee che sfruttano in maniera magnifica il dislivello per mantenere il divertimento a lungo. Il secondo trail ha un carattere molto differente con fondo roccioso, sia fisso che mobile e diversi passaggi tecnici soprattutto nell’ ultima parte. Attenzione soltanto agli ultimi 2 metri del trail che arrivano sul ponte per un passaggio molto vicino ad un cavo d’acciaio che fissa un palo.Io sono partito da Fanano perché c’era una bellissima festa ma si può partire da località 2 ponti dove poi si arriva alla fine della discesa. Arrivando prima di Fanano si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Ospitale e Croce Arcana
02:59
24.2km
8.1km/h
1,200m
1,190m
Bellissimo giro all mountain, si parte da Edolo dove è possibile parcheggiare nel parcheggio della stazione anche per chi si ferma in camper. La salita è quasi tutta su asfalto all’inizio e poi su cemento ( quando le salite sono in cemento son dolori ). Le pendenze in salita sono importanti, quasi mai sotto al 20%. Così in breve si arriva al Plas del Cucù, un posto ottimo per fare approvigionamento d'acqua. Scendendo per un breve tratto si imbocca a Dx il sentiero mtb 70 "Tour Piz Tri" che si stacca dalla strada principale. Qui iniziano le maledette rampe in cemento. Si arriva quindi all’abitato di Lezza, un balcone naturale sulla Val Camonica che colpisce per la sua cura e bellezza. Continuando a salire si giunge a Fienili di Vent a 1706 metri di altezza. Giunti alla malga Campello di Landó la ciclabilità diventa più ostica, le emtb non avranno problemi mentre per le muscolari bisognerà tenere a bada il cuore che vuole uscire dal petto, complice anche l’altezza. Si arriva quindi ad intersecare il sentiero 108 segnato anche come sentiero 4 luglio, da cui dopo si scenderà ma adesso si gira a sinistra per raggiungere dopo qualche strappo finale la vetta del Piz Tri. Dai suoi 2308 metri di altezza la vista è spettacolare e spazia dalla Val Camonica al Parco dell’Adamello, sull’ Aprica e sulla Valtellina. Ora si inizia a scendere per la stessa strada percorsa in salita fino al bivio con il sentiero 108 ( 4 luglio). Da questo punto si seguono le indicazioni del mtb 70 "Tour Piz Tri". E' un single trail molto vario e divertente per lo più scorrevole con qualche passaggio tecnico mai oltre S3. Si alternano passaggi nel bosco ed altri in un fitto di rododendri fino a giungere alle trincee della prima guerra mondiale di Malonno dove è presente anche un area pic nic. Quando la discesa comincia ad intersecare la strada percorsa in salita, il fondo si trasforma in un mare composto da rocce fisse e mobili completamente ricoperte da fogliame nel periodo autunnale. Il trail arriva sulla ciclabile che costeggia il torrente Ogliolo di Edolo che riporterà al paese.
05:02
33.3km
6.6km/h
1,840m
1,830m
Bellissimo giro dal dislivello importante e dall’impegno fisico in discesa altrettanto importante. Da Brentino una pista ciclabile in leggera discesa invita ad andare. Giunti a Caprino Veronese si inizia a salire fino a Malga Valfredda, qui si può decidere continuare per la strada o salire con la bici in spalla per. a congiungersi con la bella forestale che raggiunge prima il rifugio Fiori del Baldo e poi, con una rampa ripida, il rifugio Chierego. Continuando la forestale si scavalla al passo del camino scendendo di qualche tornante e poi risalendo fino al bivio che porta a sinistra a Cima telegrafo e rifugio Telegrafo G. Barana. Continuando dritto invece di girare a sinistra si può raggiungere la cima dell’Altissimo. Dallo svincolo a Sinistra bisogna portare la bici sulle spalle fino a raggiungere il rifugio e poi continuando a destra la cima. Il sentiero cambia drasticamente dal rifugio Chierego, diventando scarsamente ciclabile per mtb, meglio per emtb, cambia ancora dal passo del Camino con esposto sulla destra su sentiero largo ma dal fondo si sassi grossi. Dalla cima si comincia a scendere arrivando a percorrere a ritroso la strada fatta prima, fino al bivio con il sentiero CAI 657 dove si gira a sinistra. Questo sentiero ha un fondo a rocce mobili di grossa dimensione, caratteristica che lo contraddistingue fino alla fine. Durante il sentiero si incontrano tornanti stretti, passaggi tecnici, radici, passaggi ripidi ed ogni altro esercizio circense possibile. Una volta raggiunto l’osservatorio astronomico si prende un collegamento che congiunge con il CAI 660. Questo trail presenta parti veloci e parti molto tecniche con passaggi su roccia fissa ed altri con tornanti su roccia mossa. Nella prima parte presenta anche una parte con molto esposto a sinistra sulla Valle dell' Adige. Questo sentiero è veramente pesante fisicamente, non molla mai, ogni tanto è consigliabile fermarsi a riposare per non rischiare di venir portati in giro dalla bici perché troppo stanchi. La fine del sentiero è su una strada ghiaiata tra le vigne che porta alla pista ciclabile per tornare verso destra a Brentino. Il livello tecnico richiesto dal sentiero è veramente. molto alto per divertirsi e per farlo in sicurezza
06:39
61.3km
9.2km/h
2,560m
2,530m
Bellissimo giro all mountain adatto anche alle e-bike con partenza da Casotto direzione Forte Luserna. La salita avviene sul sentiero CAI 611 che parte asfaltato per poi divenire una bella forestale con pendenza costante importante. Attualmente il sentiero è tutto percorribile in quanto è stato rifatto nel tratto franato anni fa.Nei pressi della malga Campo si può pedalare attraverso il sentiero dell’immaginario, che narra dei personaggi della cultura Cimbra.Il forte, chiamato “ padreterno” per la sua imponenza è visitabile previo biglietto nei giorni di apertura.Da qui si inizia a scendere verso il paese di Luserna nel quale si imbocca il CAI 601, percorso molto godibile caratterizzato da sassi smossi senza passaggi pericolosi che arriva fino a Pedemonte. Da qui si rientra a Casotto attraverso una ciclabile asfaltata.
03:03
23.9km
7.8km/h
1,210m
1,230m
Bellissimo giro mtb all mountain ma fattibile anche in gravel saltando la discesa al km 18,2 e continuando sulla strada bianca fino a congiungersi con la traccia e , nell’ ultima discesa continuando dritti senza fare il trail con il cartello “variante “.Il parco è veramente un gioiellino ed i punti di sosta con vista sui calanchi sono meravigliosi. Nelle giornate di sole si intravedono i luccichii del sole sulle formazioni di gesso che affiorano. In mtb e’ da evitare se bagnato perché il gesso è molto scivoloso e sono presenti molte radici nella discesa dal km 18,2.
02:54
45.6km
15.7km/h
1,230m
1,200m
Giro all mountain con una piacevole salita (tranne la polvere delle auto che salgono a Casera Promosio) su strada forestale con fondo compatto e pendenza costante e piacevole. Da Promosio parte la sfida a pedalare fino al lago Avostanis tra rampe impossibili con pendenze estreme. Dal lago parte la fase di spinta o portage fino alla cima passando per il confine austriaco. Il panorama una volta in cima e’ aperto a 360 gradi sulle Alpi Carniche sia italiane che austriache. La discesa dalla cima Avostanis è possibile solamente in momenti in cui il percorso sia libero da pedoni, e’ una discesa tecnica e breve.Una volta scesi dalla cima e passato il confine austriaco ci si dirige in direzione Casera Palgrande di sopra.La prima parte della discesa è molto tecnica su fondo smosso in un susseguirsi di tornanti ripidi eseguibili solo con una fiera di nose press. Quando la pendenza diminuisce inizia il calvario in un continuo percorso disseminato di rocce avide di cambi di qualsiasi marca che costringono a proseguire a piedi fino a Palgrande.Da qui inizia il CAI 402 sentiero delle portatrici carniche, un percorso molto tecnico su roccia fissa che mette a disposizione la possibilità di usare tutta la tecnica posseduta in un susseguirsi di passaggi molto impegnativi. 2-3 passaggi mi risultano non fattibili se non con un rischio importante. Sono presenti sul percorso massi mobili pericolosi in quanto rotolano spesso nel tornante sottostante. Verso la fine una frana obbliga a scendere dalla bici per percorrere la frana a piedi ( tra l’altro a monte delle barriere di protezione, cosa alquanto pericolosa) per poi proseguire fino a Timau.
03:54
23.6km
6.0km/h
1,420m
1,380m
Giro all mountain per chi non disdegna di spingere la bici,non ha paura dell’esposto ed ama le salite e le discese tecniche.Questo giro è da eseguire preferibilmente in autunno/inverno per l’importante impegno fisico.La prima parte verso Cutigliano prevede la percorrenza della SR con relativo traffico di veicoli.Da Pra’ di Chiavello inizia il sentiero ricco di tafani nel periodo caldo che porta alla Doganaccia con alternarsi di rampe al 25%.Da qui’ il panorama si apre e dalla croce arcana inizia un single track in salita con gradini e pedoni che porta prima al lago Scafaiolo e poi al passo dello Strofinatoio.Da qui inizia la prima parte della discesa, ripida e su fondo molto smosso con gradini che porta al passo del Cancellino. Si ricomincia a salire con una prima rampa impegnativa per poi prendere un traverso esposto in sali e scendi che prevede tratti di spintage e di molta attenzione fino al passo della Nevaia da dove con un ultimo sforzo di spinta in salita si giunge in un punto panoramico dal quale si possono scorgere Prato e Firenze nelle giornate limpide.Ora inizia la discesa verso il passo dei Malandrini e poi giù fino a San Marcello prima per il sentiero 00 e poi per il 278.
04:53
45.6km
9.4km/h
1,810m
1,670m