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Maurizio

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Map data © OpenStreetMap contributors
About Maurizio
"Prete errante su due ruote"
Sono un prete, ma anche un sognatore su pedali.
La passione per il cicloturismo è nata quando ero adolescente, insieme a pochi amici e biciclette trasformate con le nostre mani: oggi le chiamerebbero gravel, per noi era avventura pura.
Amavo perdermi nei sentieri, nel silenzio, nella natura che parlava piano.


A 25 anni ho lasciato la bici… ma lei non ha mai lasciato me.
Dopo 25 anni, il richiamo è tornato forte come un vento di casa: l’ho ascoltato.
E ora eccomi qui, di nuovo in sella, con qualche acciacco, ad inseguire orizzonti e sogni, con lo stesso cuore di allora, solo un po’ più grato.
Distance travelled

6,642 km

Time in motion

324:35 h

Recent Activity

    went for a bike ride.

    July 20, 2025

    Rientro verso Stazione Termini

    00:40

    10.2km

    15.4km/h

    140m

    160m

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    July 18, 2025

    Quinto giorno: da Bolsena a Roma – L’ultima tappa Parto prima dell’alba, sono le 5:20. Attorno a me è ancora buio, e proprio questo silenzio ovattato mi accompagna mentre lascio Bolsena alle spalle. Voglio sfruttare al massimo il fresco, perché la giornata si preannuncia rovente. Nella testa risuona la frase di un amico: “Domani è l’ultima tappa… da non sottovalutare.” Aveva ragione. La salita verso Montefiascone comincia subito, ad un certo punto lo vedi lassù, come se fosse il proseguimento naturale della collina. È ancora tutto immerso nel silenzio e nel chiarore dell’alba. La fatica è morbida, il corpo sa ancora rispondere e arrivo a Viterbo con le sue alte mura con soddisfazione, ma dopo sento che qualcosa sta cambiando, giunge un pensiero fisso: arrivare. Questo pensiero però, invece di motivarmi, mi mette ansia. Così finisco per trascurare alcuni luoghi che avrebbero meritato una sosta, come ad esempio Sutri. Arrivato a Monterosi, ho la sensazione – falsa – di essere quasi arrivato. Mi ripeto quella frase: “tappa da non sottovalutare”. Ed ecco che il cammino si fa ancora lungo, con tratti della Cassia battuti, traffico e caldo, rumore… e poi, all’improvviso, uscendo dalla Statale mi trovo dentro un singletrack tra rovi e ortiche. Si chiamava Sentiero di Luce. Forse perché l’unica cosa che desideri è uscirne al più presto alla luce del giorno. Nel frattempo, il caldo si fa opprimente. Quando arrivo a Sacrofano, mi sento avvolto da un caldo che è come un forno ventilato, e ogni tratto d’ombra sembra prendersi gioco di me, apparendo sempre nel posto sbagliato. Poi comincio ad immergermi nella periferia di Roma: Prima Porta, Saxa Rubra… l’ingresso in città è un groviglio di strade, cemento, rumori. Riconquisto un po’ di ordine prendendo la bella ciclopedonale che segue il Tevere e mi guida verso il centro, ma è un tragitto duro, sempre sotto il sole, senza tregua. Al termine della ciclopedonale sono catapultato nella Città eterna, all’arrivo nessun ingresso trionfale solo stanchezza, calore e confusione. Ma poi, in mezzo al traffico, agli incroci, ai marciapiedi e allo slalom fra una marea di persone… vedo il Cupolone. Un brivido mi attraversa: sono già arrivato? È tutto così irreale. E infine eccomi lì, davanti alla Basilica di San Pietro e al portico del Bernini. Mi sento accolto dal suo abbraccio come da un padre che ha atteso in silenzio. E proprio in quel momento, da un negozio poco distante, sento uscire una canzone: Hallelujah, cantata da Lucy Thomas...

    07:22

    129km

    17.5km/h

    1,300m

    1,540m

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    July 17, 2025

    Quarto giorno: la bellezza della Val d’Orcia… e oltre Basterebbe una parola per raccontare questa giornata: Val d’Orcia. Ci sono tratti di strada in cui la bellezza non ha bisogno di spiegazioni, perché ti avvolge, ti riempie, ti supera. Oggi è stato così. Sono stato completamente immerso nella bellezza della natura, tra le curve dolci delle colline e i borghi incastonati come gemme lungo il percorso. Anche se forse non è esattamente nella Val d’Orcia, Buonconvento mi ha accolto con il suo centro raccolto e autentico. Poi ho proseguito per San Quirico d’Orcia, dove ho quasi saltato l’ingresso per restare sulla Cassia… ma per fortuna ho ascoltato altro. E poi ancora: Bagno Vignoni, con la sua piazza fatta di acqua termale (visitato in un tour qualche anno fa), Radicofani (che salita!), Acquapendente, e infine Bolsena, con il suo lago che si lasciava ammirare già da San Lorenzo Nuovo. Da lì, quando l’ho visto, mi si è aperto il cuore: il traguardo era vicino… e c’era anche una bella discesa ad aspettarmi. Il tratto per arrivare a Radicofani è stato tra i più duri: sole a picco, silenzio, sudore, ogni pedalata un piccolo sforzo in più. Ma quanta bellezza intorno, anche nella fatica. Oggi ho avuto tempo per pensare. E ho capito una cosa: bisogna ascoltare il corpo. La mente, da sola, a volte ti spingerebbe oltre, anche quando sei scarico, solo per “ottimizzare” i tempi. Altre volte ti tira indietro per paura della fatica. Stavo per fare proprio questo errore: tirare dritto sulla Cassia senza entrare a San Quirico d’Orcia. Se l’avessi fatto, mi sarei perso uno dei luoghi più belli e intensi del cammino. Ascoltare il corpo è importante. Ma quando corpo e mente iniziano a vacillare per la stanchezza, serve qualcosa in più. È lì che entra in gioco una terza dimensione: quella dello spirito. Perché, quando la fatica ti toglie lucidità e ti fa affiorare la solita domanda — “Ma chi me l’ha fatto fare?” — è lo spirito che ti risponde. Ti riporta al senso, alla motivazione profonda, al desiderio iniziale. E così, anche se tutto ti direbbe di fermarti, riparti. E quando finalmente arrivi, la gioia è ancora più grande. Perché hai attraversato qualcosa che non è solo strada, ma è anche trasformazione.

    06:38

    122km

    18.4km/h

    1,410m

    1,410m

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    July 16, 2025

    Terzo giorno: nella bella Toscana, da Lucca a Siena La terza giornata in sella mi ha portato nel cuore della Toscana, da Lucca a Siena, lungo un percorso che sembra disegnato apposta per raccontare storia, arte e paesaggio. Come sempre, la partenza è stata nel silenzio fresco del mattino, quando le città ancora dormono e la luce scivola dolce sulle strade. Ma poi, con il passare delle ore, la bella Toscana ha sfornato il suo caldo implacabile, quello che ti avvolge e che ti costringe a rallentare, ad ascoltare ancora di più il corpo e il cammino. Ho attraversato luoghi che sono nomi noti per chi percorre la Via Francigena: Altopascio, antica terra di accoglienza per i pellegrini; Fucecchio, porta d’ingresso alla Val d’Elsa; Castelfiorentino, con i suoi scorci medievali; e poi la meraviglia di Monteriggioni, che appare all’improvviso come un sogno arroccato, perfetta nella sua cinta muraria. Infine, Siena: uno spettacolo di città, nobile e viva, piena di bellezza e memoria. Durante il viaggio, spesso mi tornava alla mente un pensiero: i nostri antenati sapevano creare città in armonia con la natura. Luoghi nati non per sfidarla, ma per integrarsi con essa. Eppure, mentre questi pensieri mi accompagnavano, la realtà mi pungeva con la sua contraddizione: rumore costante di auto, camion, motociclette, e soprattutto rifiuti. Per chilometri, lungo i cigli della strada, sacchi abbandonati, bottiglie di plastica, scarti di ogni genere. Come se la bellezza non meritasse rispetto. È stato un dolore vedere così la natura violata, calpestata dall’indifferenza. Ma bastava deviare un poco, uscire dalle strade principali, infilarsi in una strada secondaria, ed ecco che la natura riprendeva il suo posto. Silenzi interrotti solo dal frinire delle cicale, paesaggi distesi, uliveti, campi di girasole, colline che ondeggiano fino all’orizzonte. Siena mi ha accolto stanco, sudato, ma col cuore pieno. Perché questo viaggio è anche questo: una continua alternanza tra fatica e meraviglia, tra rumore e silenzio, tra ferite e bellezza.

    06:28

    110km

    17.1km/h

    1,060m

    760m

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    July 15, 2025

    Ora che sono arrivato a Lucca, con la sua eleganza antica, le stradine vivaci e le mura che la abbracciano come un cerchio perfetto, mi concedo un attimo per guardarmi indietro e ripensare alla strada che mi ha condotto fin qui. Partito da Berceto di prima mattina, ho affrontato la salita verso il Passo della Cisa immerso nel silenzio. Era un silenzio vivo, abitato: potevo percepire il risveglio della natura, l’aria fresca scivolava sulla pelle e rendeva più leggera la fatica. I rumori erano pochi, essenziali: il fruscio delle foglie, il mio respiro, qualche uccello che iniziava il suo canto. Una salita fatta quasi in raccoglimento. Poi giù, verso Pontremoli, seguendo le curve dell’Appennino. All’arrivo, ho assistito al risveglio della cittadina: le prime saracinesche che si alzavano, i bar che aprivano, la vita che piano piano prendeva forma tra le strade di pietra. Pontremoli mi ha sorpreso per la sua anima profonda. Appena varcato il confine toscano, ti accoglie con un’armonia antica: i ponti in pietra, le case addossate le une alle altre, e il fiume Magra che attraversa il borgo come una vena viva e silenziosa. Ma dopo Pontremoli, il viaggio ha cambiato tono. La Strada Statale 62 della Cisa, molto trafficata, mi ha messo alla prova. Rumori continui, auto che sfrecciano, il fondo stradale che chiede attenzione costante. Quando ho raggiunto il mare, alla stanchezza si è aggiunto il caldo: un caldo che rendeva ogni pedalata più lenta, più pesante. Eppure, anche lì, tra sudore e rumori, c'era qualcosa da vivere. Ogni tratto di strada ha il suo carattere, il suo messaggio.

    06:54

    135km

    19.5km/h

    1,490m

    1,650m

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    July 14, 2025

    Sulla Via Francigena si trova Berceto, l'ho raggiunto tramite la Sp 15, veramente confortevole e deserta. Berceto è un piccolo borgo in provincia di Parma che mi ha davvero colpito. Immerso tra le montagne dell’Appennino, Berceto ha un fascino autentico, con le sue stradine in pietra, l’aria fresca di montagna e un silenzio che rigenera. Una delle cose che mi ha più affascinato è stata la Pieve di San Moderanno, una chiesa romanica risalente all’XI secolo. Appena varcata la soglia, si respira un’atmosfera antica, quasi fuori dal tempo. Ho passato un po’ di tempo lì dentro, semplicemente ascoltando il silenzio e lasciandomi avvolgere dalla spiritualità che emanava.

    06:11

    108km

    17.4km/h

    1,380m

    530m

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    went for a bike ride.

    July 11, 2025

    04:39

    104km

    22.3km/h

    580m

    570m

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    went gravel riding.

    July 4, 2025

    02:17

    47.4km

    20.8km/h

    520m

    590m

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    went gravel riding.

    June 26, 2025

    02:53

    68.8km

    23.8km/h

    280m

    270m

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    June 24, 2025

    04:06

    93.3km

    22.8km/h

    540m

    500m

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