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Mauro De Brasi

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Map data © Mappa Open Street contributors
Informazioni su Mauro De Brasi
Distanza percorsa

4.239 km

In movimento

1494:47 h

Attività recenti

    ha fatto un'escursione.

    25 ottobre 2025

    Anello del Monte Ocone e Corna Camozzera partendo dal Pertus

    Fino alla vetta del monte Ocone si cammina per faggete. Dal monte Ocone in poi il percorso si complica in autunno in quanto il sentiero, molto stretto, è completamente ricoperto di foglie. Non è facile seguire la traccia e spesso è scivoloso. Avvicinandosi alla vetta la situazione migliora. Fino al corno Camozzera si procede per facili roccette a volte un po’ esposte (da evitare in caso di brutto tempo). Il ritorno è nettamente più semplice. Va solo prestata un po’ di attenzione poco prima che il sentiero incroci la ferrata del monte Ocone dove a tratti la traccia è stretta e strapiombante su uno dei due lati, pur restando facile.

    04:01

    9,74km

    2,4km/h

    510m

    520m

    A , e altre persone piace questo.

    ha fatto un'escursione.

    11 ottobre 2025

    02:00

    5,70km

    2,9km/h

    510m

    500m

    ha fatto un'escursione.

    4 ottobre 2025

    L’anello più corto che permetta di attraversare le creste del Barro

    03:37

    8,78km

    2,4km/h

    570m

    560m

    ha fatto un'escursione.

    13 settembre 2025

    Breve passeggiata ad anello a Montevecchia, adatta se si vuole trascorrere qualche ora in un ameno ambiente bucolico.

    02:45

    9,22km

    3,4km/h

    320m

    310m

    ha fatto un'escursione.

    17 luglio 2025

    Sicuramente la tappa più facile dell'intero percorso. Da Palaichora alla spiaggia di Krios si cammina su marciapiede e strada asfaltata per circa sette veloci (e noiosi) chilometri. A Krios beach consigliato bagno e rifornimento d'acqua (in una chiesetta successiva è indicata una fonte ma francamente noi non abbiamo trovato come fare rifornimento) e poi si sale fino a incrociare una sterrata e poi nuovamente giù lungo un facile ma pietroso sentiero sino alla spiaggia lagunare di Viena dove sono visibile alcune colonne di un antico sito archeologico. Si sale nuovamente su facile sentiero sino alla chiesetta di Agios Ioannis e poi si scende verso la bella e remota spiaggia di Ammoutsa. Questa parte del sentiero richiede un minimo di attenzione in quanto è un misto di terra e rocce franate. Si continua poi in costa con qualche saliscendi sino alla stupenda spiaggia di Kerodrasos. Da qui la traccia dell'E4, ben segnata, diventa un po' difficile da seguire a causa del passaggio su sabbia, rocce e ginepri. Si arriva infine a Elafonissi dove termina il percorso e sono presenti un po' di strutture per cenare e pernottare.

    06:15

    20,3km

    3,3km/h

    300m

    270m

    ha fatto un'escursione.

    16 luglio 2025

    Si tratta di una delle tappe più facili di questa parte del sentiero E4, non per questo è meno bella o interessante delle altre. Si parte dal margine ovest della spiaggia di Sougia, subito dietro il porto, e si risale una bella gola. Poi il sentiero diventa più erto fino a scollinare verso la gola di Lissos dove si trovano reperti archeologici di primario interesse trai quali delle catacombe ottimamente conservate, un teatro e un tempio con tanto di mosaico. L'ingresso è gratuito ed è accessibile a tutti, nel centro della gola di Lissos c'è una sorgente con ottima acqua potabile e una piccola spiaggia di sassi per un piacevole bagno. Se l'E4 è in genere ben segnato, in questa tratta i segni sono numerosissimi, addirittura troppi sino a rovinare un po' la bellezza del sentiero. Misteri. Lasciata Lissos si sale fino a un altopiano attraversato da alcune strade sterrate lungo un facile sentiero e poi si scende nuovamente, senza difficoltà di sorta, sino al mare. Si percorre la scogliera fino alla spiaggia di Gialiskari dove si trovano un paio di bar. A ogni modo è possibile anche prima di questa spiaggia accedere al mare, se lo si vuole. Da qui si procede su sterrata aperta al traffico veicolare e in un'ora circa la strada diviene asfaltata e si arriva a Palaichora.

    06:11

    16,1km

    2,6km/h

    470m

    470m

    ha fatto un'escursione.

    15 luglio 2025

    Da Sougia si prende il bus che porta a Omalos (partenza alle 7 di mattina in stagione) e si scende alla fermata delle gole di Agia Irini. L’ingresso è a pagamento (nel 2025 2 € a persona, solo contanti). Il sentiero delle gole, sette chilometri contro i 17 delle vicine gole di Samaria, parte tranquillo lungo una sterrata tra bellissimi alberi dalle radici contorte. Mano a mano che ci si incunea nelle gole il sentiero diviene più ostico, passando tra le tante rocce che ostruiscono il fondo del canyon. Non ci sono difficoltà di sorta ma non si procede spediti come nella prima parte del percorso. Dalla fine delle gole abbiamo deciso, al posto di tornare a Sougia, di salire a Koustogerako lungo una tortuosa e assolata strada sterrata e da lì visitare la grotta di Polifemo. Dal paesino si continua su sterrata per un paio di km e poi si procede su un sentiero. Noi abbiamo seguito la prima indicazione e il fondo è bruttino e difficile da seguire. Da quel che abbiamo visto andando poco oltre lungo la sterrata verso le antenne che dominano la collina, la traccia è molto migliore. La grotta di Polifemo non è nulla di che di suo ma la grande stanza chiusa da un macigno ha un suo fascino. La vista sul mare blu e sulla linea costiera, invece, è notevolissima. Dalla grotta si scende su facile sentiero fino a incrociare l’E4 che si prende in direzione Sougia, ripercorrendo la parte finale del sentiero battuto il giorno prima. Lungo la gola ci sono molte fontane con acqua potabile e alla fine della gola si incrociano un paio di bar. L’acqua non è quindi un problema in questo caso.

    08:08

    20,2km

    2,5km/h

    550m

    1.120m

    ha fatto un'escursione.

    14 luglio 2025

    La tappa più dura del nostro percorso, forse la più dura dell’intero E4 (non abbiamo però mai percorso la tratta Katsiveli - Askyfou che pare essere particolarmente impegnativa). Consigli: se è la prima volta che si affronta questa tappa, meglio affrontarla nel nostro senso perché così facendo si incontrano nei primi dieci chilometri tutte le difficoltà e la maggior parte del dislivello. Considerare che per fare i primi dieci chilometri serve quasi il doppio del tempo richiesto per gli altri dieci. Evitare di percorrerla da soli in quanto l’ambiente è parecchio ostile, il sentiero remoto e, in particolare in estate, non si incontra praticamente nessuno lungo il percorso. In estate portare moltissima acqua e partire molto presto: anche se nella brezza mattutina pare impossibile, nel primo pomeriggio fa caldo se non caldissimo e, anche se a metà strada hanno installato una botte con acqua potabile (informarsi in paese prima di fare affidamento su di essa) ogni anno muoiono persone per disidratazione e colpi di calore su questa tratta. Per avere un’idea, noi abbiamo bevuto undici litri d’acqua in due a metà luglio. Tornando al sentiero, pare che una volta fosse percorso esclusivamente dagli escursionisti più esperti. Ora è ben segnato (anche se la tratta da Agia Roumeli a Tripiti andrebbe ridipinta) ed è persino migliorato rispetto a quando l’avevamo percorso tre anni fa. Si parte da Agia Roumeli con una breve salita che toglie il fiato tanto è erta e poi si percorre una tratta lungo la scogliera che sovrasta il paesino. A guardare la traccia dal basso questa tratta può sembrare da cardiopalma (e in effetti, anche guardare il dirupo dall’alto del sentiero può fare un certo effetto) ma la pista è larga e chiara, bisogna solo stare attenti a non perdere la traiettoria sulle molteplici tracce di capre e finire così a ridosso del precipizio. Dopo l’arco di roccia si prosegue su un breve tratto terroso e un po’ franoso e, una volta superato, ci si allontana dalla scogliera salendo dapprima su rocce franate e poi su un comodo ma erto sentiero che conduce fino a 500 metri di altezza per poi proseguire in quota all’interno di una pineta e scendere infine alla spiaggia di Domata dove molti campeggiano per dividere in due il percorso (a mio parere, meglio tirare sino alla spiaggia successiva, Sedoni, se non si vuole affrontare la tappa tutta d’un fiato. Qui, infatti, c’è anche la possibilità di trovare acqua. Una volta attraversata Domata da capo a capo si risale un brevissimo tratto di gola e poi si attacca la salita successiva dopo aver attraversato il corso in un torrente stagionale. Questa parte, in estate, è un forno. Si attraversa un altopiano e poi si continua verso Sedoni e Tripiti su un sentiero spettacolare ed esposto. Un tratto, circa a metà strada tra Domata e Sedoni, che pare fosse un incubo um tempo, ora è stato attrezzato con corde metalliche che, però, rispetto a tre anni fa sono ora praticamente inutili in quanto il sentiero, probabilmente a seguito di una frana, è stato allargato parecchio. Da qui bisogna procedere con cautela in quanto, fino a Sedoni, la traccia è molto stretta con parti un po’ esposte e un po’ franose. Nulla di difficile ma è necessario procedere con attenzione. Una volta raggiunta la spiaggia si procede attraverso le bellissime rocce di Tripiti dove pare che se il mare è molto grosso non si riesca a passare (ma abbiamo incontrato un escursionista che ha percorso molte volte il sentiero che ci ha detto che si può comunque superare il tratto passando per le grotte subito a ridosso del mare, noi non sappiamo se sia vero) e poi si sale lungo un ripidissimo sentiero che taglia il versante ovest della gola di Tripiti sino a scollinare dall’altra parte. Questa è l’ultima salita importante. Ce ne saranno altre due da affrontare ma con minor dislivello. D’obbligo una deviazione alla chiesetta di Profitis Ilias da cui si gode di una vista senza paragoni di tutta la costa, da Sougia al promontorio di Agia Roumeli, e dei Lefka Ori. Dopo la discesa il sentiero migliora parecchio e ci porta, senza ulteriori difficoltà, sino a Sougia in prossimità della quale si sovrappone parzialmente con la sterrata che sale da essa. Ultima informazione: se il mare è buono si può concordare un trasporto in barca da/a Tripiti o Domata. C’è una taxi boat disponibile a Sougia (su Internet si trova il recapito telefonico, nonché su alcuni cartelli a Tripiti e, nonostante la remotezza del luogo, c’è quasi sempre campo. Può essere utile per evitare di farsi recuperare da un elicottero.

    09:55

    20,7km

    2,1km/h

    1.290m

    1.290m

    ha fatto un'escursione.

    13 luglio 2025

    Da Anopoli si prosegue lungo la strada asfaltata verso Agios Ioannis. Komoot mostra un sentiero parallelo alla strada ma, se ancora esiste, noi non l’abbiamo trovato. La parte lungo la strada, per nulla trafficata, è parecchio noiosa. Il nostro consiglio è di scendere lungo la gola di Aradena e poi da lì prendere il sentiero che sale verso Livada congiungendosi poi col nostro percorso. Si aggiunge così qualche centinaio di metri di salita ma il percorso diventa molto, molto più interessante. Una volta raggiunto lo stupendo punto panoramico sulla costa cretese si scende lungo una bella mulattiera che però, ben presto, si rivela essere in gran parte franata, franosa e attraversata da alberi caduti come la maggior parte dei sentieri dell’isola. La vista è spettacolare fino a che non ci si immette in una pineta. Si scende così alla spiaggia di Agios Pavlos e alla sua stupenda chiesetta medievale. Da qui si cammina tra rocce e dune di sabbia scura. Attenzione perché d’estate fa sempre caldissimo. Portare acqua anche se sulla spiaggia di Agios Pavlos c’è un bar stagionale. Il sentiero è facilissimo da seguire e da quando si incrocia l’E4 vicino ad Agios Pavlos, ben segnato.

    05:47

    17,3km

    3,0km/h

    200m

    770m

    ha fatto un'escursione.

    12 luglio 2025

    Da Anopoli si segue una traccia non segnata e poi si scende lungo la strada asfaltata principale (su Komoot è indicato un sentiero più diretto ma nella realtà non ci sono tracce né indicazioni) poi si devia lungo una sterrata e si procede seguendo in parte una mulattiera e in parte una gola (in alcuni punti la mulattiera è franata). In alcune parti è necessario aiutarsi con le mani per disarrampicare ma sono passaggi molto, molto semplici che non necessitano di tecnica alcuna. Arrivati all fine del sentiero abbiamo scelto di risalire le gole di Ilingas. Non ci sono sentiero né segnaletica ma si percorrono sul fondo molto facilmente senza possibilità d’errore sino ad arrivare a un passaggio dove ci si arrampica con molta facilità sulla destra della gola e poi si resta inchiodati davanti a una parete/cascata (in secca salvo piogge importanti) potenzialmente arrampicabile senza corda ma davanti alla quale, non sapendo cosa avremmo trovato oltre e non volendo correre eccessivi rischi, siamo tornati indietro. Incrociata la strada che sale dalla spiaggia di Ilingas (attenzione perché sino a qui niente punti d’acqua e d’estate fa caldo, molto caldo) si cammina su di essa per qualche centinaio di metri sino al primo tornate da cui si diparte il sentiero E4 per Glyka Nera e Loutrò. Questa parte del sentiero è molto larga ma spettacolare essendo a picco sul mare e in parte scavata nella scogliera. La roccia è liscia a causa del continuo passaggio di gente ma il percorso, molto panoramico, non presenta difficoltà di sorta. Tra l’altro è stato attrezzato di recente con un sacco di corde fisse di metallo, abbastanza inutili a dire il vero. Si raggiunge la stupenda spiaggia di Glyka Nera con le sue sorgenti di acqua dolce sotto la sabbia e poi si prosegue verso Loutrò. Da Loutrò noi siamo saliti fino ad Anopoli per concludere il loop, lungo uno stupendo e facile sentiero panoramico. Se si vuole, si può continuare lungo l’E4, superare un paio di alberghi in riva al mare, arrampicare delle facili roccette (il passaggio è un po’ esposto ma i passaggi sono alla portata di tutti), raggiungere Marmara Beach e da lì salire dalle stupende gole di Aradena. Calcolare cca 5 km e 400 metri di dislivello in più.

    07:29

    18,4km

    2,5km/h

    990m

    990m

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