Il borgo di Castevoli, minuscolo e raccolto, sorge su uno sperone che domina la valle del Mangiola. È un luogo che sembra fatto apposta per il silenzio e la contemplazione. Qui, il tempo sembra scorrere più lentamente, e il castello, che si erge al centro dell’abitato, appare quasi come un guardiano silenzioso della sua storia. Fu una delle residenze della famiglia Malaspina, che ha segnato profondamente la storia medievale della Lunigiana. Il castello di Castevoli, in particolare, appartenne al ramo dello “Spino Secco” della casata, che governava questa parte del territorio con equilibrio tra autorità e diplomazia.
A differenza di altre fortificazioni più austere, quello di Castevoli è un castello che ha nel suo aspetto una doppia anima: da una parte la funzione difensiva, testimoniata dalle torri, dalle mura e dalla posizione elevata; dall’altra, l’anima residenziale, che si percepisce nei cortili interni, nei passaggi coperti, nei portali scolpiti e nei resti di ambienti signorili che suggeriscono un passato di vita quotidiana, incontri, ospitalità e cultura.
Visitandolo, si ha la sensazione di toccare con mano le tracce di secoli di storia. Alcune parti del castello sono oggi ristrutturate, altre mantengono un fascino più ruvido e autentico, con muri coperti d’edera e stanze che raccontano il passare del tempo. Dal cammino di ronda o da alcune finestre si apre una vista splendida sulla valle, sul verde profondo dei boschi e sui profili delle colline, che cambiano colore con le stagioni.
Castevoli non fu solo un luogo di difesa o di governo, ma anche un punto di passaggio e di incontro. Il castello si trovava infatti lungo antiche vie di comunicazione locali, e ancora oggi, una sterrata ciclabile e pedonale collega il borgo a Gavedo, altro centro malaspiniano poco distante. Camminando o pedalando lungo quel percorso, è facile immaginare viandanti, cavalieri e messaggeri che un tempo andavano e venivano tra le corti dei Malaspina, portando notizie, merci e racconti.