Vedute dalla strada panoramica sopra il Lago Piva

La montagna è forata come una tana di sorci. Splendida vista

Balliamo i Balcani: viaggio di cicloturismo in 12 tappe. Tappa 5 da Susica Canyon a Mratinje. Forse definirla la tappa più affascinante è troppo, però........ Il meteo si è rimesso e nell’aria del mattino rinfrescata dalla pioggia del giorno precedente (siamo anche a 1500m s.l.m.) partiamo nel sole. Qualche sporadico villaggio e qualche chiesetta nelle praterie illuminate da una vivida luce. Poi si comincia a scendere dall’altopiano verso il fiume Piva. Grazie alla luminosità di una giornata cristallina e nonostante avessi già visto le foto dei luoghi, il fascino del lago artificiale formato dalla diga sul fiume Piva rimane nei miei più profondi ricordi. La strada scende tortuosa sul lago regalando scorci magnifici. Iniziano le gallerie scavate nella roccia e non illuminate; alla fine ne avremo contate 88 (chissà se abbiamo contato bene!). Ci fermiamo spesso per scattare tantissime foto, il posto merita veramente. Più si procede sulla statale e più la gola del fiume si restringe. Il lago è lungo più di 30 km dei quali giungendo da una strada laterale ne percorriamo almeno 20. Dopo aver oltrepassato la diga (operai e personale di servizio alla diga ci avvisano in modo non molto garbato che non si può sostare né scattare foto in quei luoghi) la gola diventa ancora più selvaggia e la strada attraversa il fiume con un lungo ponte. Ci spingiamo fino a Scepan Polije, al confine con la Bosnia, anche solo per fotografare il vecchio ponte in ferro e con assi di legno che permette il passaggio solo alle auto ed in una sola direzione per volta. Reminiscenze di ferite della guerra, rimaste anche se sono passati 30 anni. Una sosta al bar e si riparte. Percorriamo a ritroso un tratto del percorso dell’andata, fino alla diga, scoprendo ancora altri scorci e particolari.
Un bivio non segnalato in una buia galleria, ci dà l’indicazione che siamo alla svolta verso la nostra meta: Mratinje. Ancora qualche galleria e qualche faticosa salita e raggiungiamo questa amena località (cartello) completamente dimenticata, sulla sponda opposta del lago.
Non essendo riusciti a comunicare con il proprietario dell’affittacamere, giungiamo guidati dal GPS all’abitazione che troviamo completamente vuota. Si tratta di una casa indipendente con frutteto e orto. Il cancello non ha chiusura, riusciamo facilmente ad entrare riposandoci sulle sedie e divanetti nel portico. Fortunatamente il wi-fi è libero e dopo aver comunicato al proprietario il nostro arrivo, ci incontriamo dopo pochi minuti.