TORRE CAVALLARA
"Dall’alto di un pianoro, ammiro oramai da decenni le dolci acque dello Ionio e la spiaggia assolata che costeggia la marina di Catanzaro. Da lontano la città mi osserva, quasi a voler darmi protezione, ma al contrario sono “io” ad averla data, ospitando “cavallari” e scrutando il mare in vista del nemico. Ora son qui, abbandonata, ma le mura se pur antiche non vogliono soccombere. Forse non tutti sanno della mia esistenza, ma la conoscenza può essere data e tramandata, ebbene, ogni tanto mi piace ricordarlo, sono io: la Torre Cavallara”.
Forse è così che si presenterebbe quell’antico rudere di notevole rilievo, che molti conoscono, ma che tanti invece ignorano.
Alle spalle del quartiere marinaro della città di Catanzaro, su di un alto pianura, si erge questa fantastica torre, “u Castellu” come molti “marinoti” denominano e conosciuta come Torre Cavallara.
La torre appartiene a quella tipologia di torri che venivano usate per la difesa delle coste e denominata Cavallara ( secolo XVI ), proprio perché accoglieva i cosiddetti cavallari, uomini a cavallo che posti a guardia della costa avvisavano i vicini presidi militari con il suono dei corni o con dei segnali di fumo. La Calabria lungo la costa possedeva un gran numero di torri, che oltre ad avvistare i pirati che a quell’epoca erano noti per le loro scorribande, ne limitavano le invasioni nell’entroterra.
La sua postazione permette di vedere da un lato il mare, mentre dall’altro la città di Catanzaro sui suoi tre colli.
Si è spesso parlato, di dare alla costruzione l’importanza che meriterebbe, annoverandola fra le le bellezze da visitare, ma finora nulla risulta che possa far sperare ciò. Sono in molti a non conoscerla, né sapere della sua storia e delle sue vicissitudini.
Un luogo abbandonato a se stesso, tant'è che all'interno sono presenti figure rappresentanti Lucifero che riconducono all"Ordine del triangolo nero", una setta satanica che ebbe un discreto seguito anni fa. Qui si riuniva questa setta almeno un paio di volte al mese celebrando rituali in onore di Satana; la testimonianza pare sia un sito internet, oggi oscurato, di uno studente di Catanzaro che lo aprì con una home page in cui dichiarava di credere fermamente nell'esistenza del dio degli inferi e da cui scaturirono molti adepti.
Da quell'evento nacquero delle indagini che portarono alla scoperta di numerosi edifici, anche antichi e abbandonati, all'interno dei quali erano celebrati rituali satanici; le scoperte di disegni e resti di rituali riguardarono anche l'Università di Catanzaro portando gli inquirenti a pensare che la situazione si stesse facendo seria. Fu così che le forze dell'ordine agirono, ma ancora oggi si trovano in molti luoghi i segni di un culto assai discusso e che spesso, da molti ragazzini, è preso per gioco trasgressivo.