La profonda e ombrosa Valle del Boja è un ambiente suggestivo e incontaminato: selvaggia, umida, lussureggiante, fascinosa, ricca d'acqua; si affianca l'impetuoso torrente e si incontrano spettacolari e inaspettate cascate. Ovviamente dà il suo meglio dopo giornate di abbondanti piogge.
È praticamente l'andata del Sentiero Braggion, che si sviluppa come un anello da/a Campotamaso: può essere insidiosa a causa del terreno umido e bagnato, anche se i tratti più difficoltosi sono attrezzati con corde in acciaio, scalini e ponticelli.
In molti documenti è ricordata come 'Valle Incantata' per il suo aspetto fiabesco, popolata da anguàne e salbanèi.
'Val del Boja' prende il nome da una leggenda dai toni horror... Qua viveva una famiglia solitaria, padre madre e figlio, ma la giovane donna morì per malattia; l'uomo crebbe il figlio di nome Mattia con amore, vivendo grazie al lavoro di taglialegna, di intagliatore e di allevatore. Lo teneva sempre con sé, per paura che gli accadesse qualcosa; ma un giorno, quando il ragazzo aveva ormai diciotto anni, lo mandò da solo a vendere in paese i frutti del loro lavoro. Proprio sulla strada del rientro, il giovane venne assalito e ucciso dai briganti. Quando lo seppe, il padre impazzì e iniziò ad ammazzare con una scure chiunque incontrasse lungo i sentieri... un boia, appunto! Fino a quando, in una notte tempestosa, morì gridando per l'ultima volta il nome del tanto amato figlio.