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Castello di Rezzanello

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    I migliori percorsi per cicloturismo che includono l'Highlight 'Castello di Rezzanello'

    4,8

    (4)

    110

    ciclisti

    1. Monticello – Piazza Centrale di Travo giro ad anello con partenza da Gossolengo

    64,7km

    04:23

    940m

    940m

    Giro in bici per esperti. Ottimo allenamento richiesto. Superfici perlopiù asfaltate. Adatto a ogni livello di abilità.

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    Suggerimenti

    22 febbraio 2024

    Il Castello di Rezzanello appare citato la prima volta in un documento del 1001. In questa occasione il vescovo Sigifredo concesse ai monaci benedettini di San Savino alcuni terreni, tra cui l’area del Castello. Il castello ha pianta trapezoidale con quattro torri che si staccano dagli angoli e ampio cortile interno. Le torrette hanno base rotonda, sono elegantemente slanciate e coronate da uno sporto retto da archetti e coperte da un tetto conico. Lo stesso tipo di archetti in doppio ordine crea un motivo decorativo nel sottotetto. Per adeguarlo alle esigenze abitative sono state aperte numerose ampie finestre, regolarmente distribuite su tutte le facciate. Posto al centro di una conca è circondato da uno splendido parco di sette ettari con piante secolari , fontana e ruscelletti. All’inizio del Novecento, il castello fu trasformato in abitazione signorile. Il nuovo proprietario, l’ing. Giuseppe Manfredi, affidò l’intervento all’architetto Camillo Guidotti che lo condusse secondo i criteri tardo-romantici allora in voga, alterando il disegno originale.

      22 febbraio 2024

      Il Castello di Rezzanello appare citato la prima volta in un documento del 1001. In questa occasione il vescovo Sigifredo concesse ai monaci benedettini di San Savino alcuni terreni, tra cui l’area del Castello. Il castello ha pianta trapezoidale con quattro torri che si staccano dagli angoli e ampio cortile interno. Le torrette hanno base rotonda, sono elegantemente slanciate e coronate da uno sporto retto da archetti e coperte da un tetto conico. Lo stesso tipo di archetti in doppio ordine crea un motivo decorativo nel sottotetto. Per adeguarlo alle esigenze abitative sono state aperte numerose ampie finestre, regolarmente distribuite su tutte le facciate. Posto al centro di una conca è circondato da uno splendido parco di sette ettari con piante secolari , fontana e ruscelletti. All’inizio del Novecento, il castello fu trasformato in abitazione signorile. Il nuovo proprietario, l’ing. Giuseppe Manfredi, affidò l’intervento all’architetto Camillo Guidotti che lo condusse secondo i criteri tardo-romantici allora in voga, alterando il disegno originale.

        6 ottobre 2024

        Il Castello appare citato la prima volta in un documento del 1001.
        In questa occasione il vescovo Sigifredo concesse ai monaci benedettini di San Savino (Piacenza) alcuni terreni, tra cui l’area del Castello.


        L’edificio ha pianta trapezoidale e presenta quatto torri circolari.
        All’anno Mille circa risale la prima delle quattro torri, che solo in seguito divennero quattro.


        Il Castello fu spesso teatro di scontri e battaglie.
        Nel 1212 i Guelfi di Piacenza vi si rifugiarono minacciati dai Ghibellini viscontei, ma ebbero la peggio perché sconfitti in seguito nel corso di due battaglie.


        Nel Trecento il Castello fu abitato da Gabriello Boccapiccina, quindi passò alla famiglia Chiapponi.

        Estintasi questa, nel Settecento le subentrarono gli Scotti di San Giorgio, che riadattarono profondamente l’edificio trasformandolo in abitazione signorile.

        All’inizio del Novecento il Castello appartenne per un breve periodo ai Lombardi di Genova; fu poi venduto all’Ing. Giuseppe Manfredi, che lo fece restaurare dal Prof. Camillo Guidotti.

        Dal 1930 al 1987 la costruzione fu proprietà delle Madri Orsoline di Piacenza.

        Oggi il Castello è adibito dall'attuale proprietà a sede per eventi privati.

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