Il duomo o madrice di Santa Maria della Neve è la chiesa madre di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, appartenente alla diocesi di Piazza Armerina, ed è ubicato nel centro storico, lungo il corso Vittorio Emanuele, in corrispondenza dello slargo che si affaccia sulla piazza Angelo Monterosso. L'edificio, progettato dall'architetto Angelo Italia, è un tipico esempio di tardo-barocco siciliano del periodo successivo alla ricostruzione a seguito del terremoto del Val di Noto del 1693.
Voluto dal principe Carlo Maria Carafa, per il quale, nel suo testamento, lasciò la cospicua somma di 1000 scudi per la costruzione. Il duomo fu edificato nello stesso luogo ove sorgeva l'antica chiesa dedicata alla Madonna della Neve, crollata a causa del terremoto dell'11 gennaio del 1693. I lavori di costruzione iniziarono nel 1694 e furono interrotti nel 1736, per essere ripresi circa un secolo dopo, così come riportato dallo storico Pietro di Giorgio Ingala nelle sue ricerche e considerazioni storiche sull'antica città di Mazzarino.
Il disegno originario del duomo fu commissionato all'architetto gesuita Angelo Italia da Licata, in quel periodo trasferitosi a Mazzarino per dirigere i lavori di costruzione del palazzo del conte Adonnino. I disegni originari, tuttavia, sono andati perduti.
Il progetto originario, secondo l'Ingala, prevedeva una struttura con un'unica navata con volta "a botte" e grandi altari laterali. Al centro della croce sarebbe dovuta erigersi una cupola e ai due lati due torri a campanile.
Le difficoltà costruttive e finanziarie, dovute alla morte prematura del finanziatore dei lavori, il principe Carlo Maria Carafa, spinsero ad una rimodulazione dl progetto iniziale e, dopo un fermo di circa un secolo, grazie all'impegno del sac. Andrea Bartolotta, e il contributo del popolo, la costruzione fu portata a compimento, con la modifica l'impianto da una a tre navate e ribassamento della volta.
Gli architetti e capimastri che seguirono l'ultimazione dei lavori furono i mazzarinesi Giuseppe Ferrara e Matteo Buccola.
Gli ultimi lavori in muratura furono eseguiti nel 1844 per volontà del sac. Salvatore Faraci, e riguardarono il pavimento in marmo e gli stucchi delle volte.
Fonte Wikipedia