Villa Papadopoli è una villa veneta che domina la piazza di Ceneda. Fu costruita a metà dell’800 per volere di Girolamo Costantini. È caratterizzata da un ampio parco romantico che si distende sulla collina retrostante, progetto di Antonio Caregaro Negrin. Nei secoli la villa passò a diversi proprietari, fino ad essere acquisita dal Comune di Vittorio Veneto. Nel 1917 era proprietà dei Morosini, nobile famiglia veneziana. Il complesso è noto però come Villa Papadopoli, dal nome di un’altra famiglia veneziana che la acquistò nel 1919 realizzandovi importanti ampliamenti, con interventi di Brenno Del Giudice in collaborazione con il decoratore Guido Cadorin.
Il corpo principale della villa si dispone su tre piani, con un rialzo centrale terminato da timpano. Le aperture a tutto sesto della facciata sono inserite in elementi lapidei; quella centrale del piano nobile è affiancata da due monofore rettangolari minori. Si nota inoltre la presenza di marcapiano. Tra gli elementi decorativi si distinguono quattro oculi posti sotto il cornicione sporgente, tre grandi stemmi e, collocati sulla sommità della facciata, pinnacoli a forma di vaso e vele di gusto primo-novecentesco. Da entrambe le parti del corpo centrale, simmetricamente, si allungano due ali laterali, anch'esse di tre piani; quella di destra è terminata dal rifacimento novecentesco della "Rotonda".
Nel tempo fu adibita a vari usi. Quando l’8 novembre 1917 l’esercito tedesco raggiunse la città, la villa venne scelta per collocarvi la sede del Comando Supremo Tedesco. In queste stanze, fino a gennaio 1918, risiedette l’Alto Comandante della 14ª Armata Austro-tedesca, il Generale Otto Von Below, l’eroe di Caporetto, colui che aveva messo in ginocchio l’Italia. Nel ventennio fascista divenne sede della Gioventù Italiana del Littorio. Nel secondo conflitto mondiale fu ospedale militare, quindi ricovero per gli alluvionati del Polesine. Ha poi ospitato il reparto ortopedico-traumatologico dell'ospedale e, successivamente, una Casa di Riposo. Al limite inferiore si trova il pittoresco edificio della Foresteria, attuale sede della Biblioteca Civica.
Attualmente versa in stato di abbandono in attesa di fondi pubblici per il recupero e la messa in sicurezza.