La riserva regionale San Giuliano è un'area naturale protetta situata nei comuni di Matera, Miglionico e Grottole. La riserva occupa una superficie di 1000 ettari ,La storia della Riserva Naturale Orientata Oasi San Giuliano è legata alla nascita dell'omonimo invaso artificiale creato per scopi irrigui dallo sbarramento del fiume Bradano negli anni tra il 1950 ed il 1957 grazie al programma economico di aiuti del piano Marshall. La presenza del lago ha attirato sin dal principio numerose specie di uccelli acquatici, rendendo necessarie iniziative volte alla tutela dell'area. Così nel 1976 il lago di San Giuliano è diventato Oasi di protezione della fauna, e nell'anno successivo è stato apposto il vincolo paesaggistico.
Nel 1989 il WWF Italia ha ottenuto, tramite convenzione con il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, concessionario dell'area, la gestione naturalistica, istituendo un'oasi.[2] Dal 1991 il tratto della gravina del Bradano che si trova a valle dell'invaso è entrato a far parte del Parco della Murgia Materana e quindi del Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO. Nell'agosto 2006 è stato rinvenuto sulle sponde del lago uno scheletro fossile di balena risalente al pleistocene,[4][5][6] lungo circa 27 metri. Negli anni successivi il fossile è stato recuperato e trasferito in un laboratorio della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoantropologico, in attesa di essere esposto nel museo archeologico nazionale Domenico Ridola di Matera[7], gli ultimi reperti sono stati raccolti nel 2011, e si trovano rinchiusi in casse di legno sistemate nel giardino del Museo, a cura della Sopraintendenza ai beni culturali, in attesa venga loro data una sistemazione espositiva con una tempistica non ancora definita.Grande importanza ha all'interno della riserva la presenza dell'avifauna soprattutto durante lo svernamento e le migrazioni. Si contano infatti circa 180 specie di uccelli, molte delle quali sono classificate come specie rare. Tra le specie acquatiche vi sono aironi cinerini, garzette, svassi, folaghe. In inverno compaiono l'airone bianco maggiore, il cormorano, il moriglione, il fischione, la volpoca, l'oca selvatica e la rara moretta tabaccata. Tra i rapaci sono comuni il nibbio reale, il nibbio bruno, la poiana, qualche esemplare di falco pescatore e tra le pareti della gravina qualche capovaccaio. Tra i passeriformi è da citare il pendolino, simbolo dell'oasi del WWF. Infine tra i mammiferi sono presenti l'istrice, il tasso, il gatto selvatico e la faina, oltre a qualche esemplare di lontra.