Nel 1836, i cacciatori di foche abbandonati affermarono di aver visto il relitto di un galeone semisepolto tra le dune mentre camminavano lungo la costa fino a Port Fairy.
Le loro affermazioni sono state corroborate da altri nella zona che hanno affermato di aver avvistato lo stesso relitto nel corso degli anni; stranamente, i rapporti dei testimoni oculari si sono interrotti dopo il 1890 e da allora la nave non è stata più vista.
Soprannominata la nave di mogano per l'esotico legno scuro del suo (si dice) scafo scheletrico, si teorizza che la misteriosa nave sia un galeone portoghese perduto che fece naufragio nel 1522 durante un'esplorazione segreta attraverso le acque controllate dagli spagnoli alla ricerca di - ironia della sorte - un altro pezzo di tradizione marittima, la leggendaria isola dell'oro di Marco Polo, "Jave la Grande".
Presumibilmente, i portoghesi hanno avuto successo nella loro ricerca e hanno tracciato la costa orientale di Jave la Grande - l'attuale Australia - prima di tornare indietro dopo che la nave di mogano è affondata.
Se questa storia è vera, significa che i portoghesi scoprirono l'Australia più di cento anni prima che il navigatore olandese Willem Janszoon stabilisse il primo contatto con gli aborigeni e tracciasse la costa orientale quasi trecento anni prima del capitano Cook.
Queste affermazioni audaci hanno reso la nave in mogano oggetto di molte controversie e dibattiti. Molti credono che non esista, mentre altri sostengono che esista e l'eventuale scoperta della nave riscriverà la storia.
Così grande ed eccitante è questa possibilità che nel 2001 il governo del Portogallo ha donato alla città di Warrnambool un monumento dedicato ai primi esploratori portoghesi, Vasco Da Gama e il principe Enrico il Navigatore.
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