Stefano Ghidoni에 대하여
Quando in un tour salgo in quota, osservo con attenzione tutto quello che la vista può cogliere e da lì nascono nuovi percorsi da pianificare. Piano piano piano i tour si inanellano e io accresco la mia consapevolezza di quello che mi circonda e di quanti luoghi, persone e cose meravigliose si possono ancora scoprire.
Utilizzo una gravel per i giri più ciclabili e una ebike Allmountain per quelli un po’ più duri e con più incognite.
5,792 km
498:12 시간
최근 활동
- Stefano Ghidoni8월 10, 2025
Valvestino is a wild territory nestled between the western hinterland of Upper Garda and the eastern inland areas of Lake Idro.
The area is composed of five small hamlets, scattered across a vast mountainous terrain covered in dense vegetation and crisscrossed by a network of spectacular dirt roads.
The
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- Stefano Ghidoni7월 21, 2025
From Lake Idro to the spectacular ridge between Tombea and Tremalzo peaks
The circular tour begins on the northern shore of Lake Idro, in the Baitoni area, and from there you immediately begin to gain altitude, climbing along the scenic asphalt road that passes through the ancient village of Bondone
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- Stefano Ghidoni6월 16, 2025
This circular tour, with fantastic views, starts from the convenient parking lot of the sports field of Tavernole SM.
After a couple of km on asphalt you reach the ancient and sunny hamlet of Cimmo where a steep dirt road starts, with a surface in parts of dirt, beaten concrete and cemented pebbles (slippery
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- Stefano Ghidoni5월 30, 2025
It starts from Castiglione della Pescaia and follows the coast south towards the Maremma park.
Still in the urban area, a beautiful cycle path starts that runs along the SP 158 delle Collacchie.
The cycle path has a reserved lane, parallel to the road, protected by guardrails and is perfectly shaded as
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- Stefano Ghidoni5월 28, 2025
The tour starts from the splendid town of Castiglione della Pescaia in the Maremma Grossetana. The medieval center of this town, perched on Mount Petriccio, offers a breathtaking view of the Tuscan archipelago and is worth a visit.
The initial idea was to go up the coast to Punta Ala and then enter the
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Stefano Ghidoni 님이 산악자전거 라이딩을 했어요.
11월 4, 2025
Questo tour, grazie alla sua bellissima esposizione, ti permettere di fare una bella esperienza anche quando le giornate si accorciano e il freddo mattutino si fa sentire. Si parte la mattina presto da Limone sul Garda quanto il litorale è ancora in ombra ma al largo, un lago agitato dal vento termico (“Peler”), restituisce incredibili riflessi grigi con increspature lucenti. Subito si inizia a salire percorrendo la panoramica strada asfaltata che taglia il versante est in direzione di Vesio, la frazione più a nord di Tremosine, ai piedi della morena glaciale che sbarra la valle di Bondo (a 618 metri slm). I primi raggi di sole che fanno capolino dietro le cime del Baldo fanno subito sentire la loro influenza e tra la salita e il crescente tepore si inizia presto a spogliarsi dai vari strati. Si penetra il fondovalle percorrendo una lunga strada, quasi pianeggiante, fino a incrociare lo scrosciante e cristallino torrente Bondo, per poi iniziare a risalire i tornanti verso il passo della Nota. La vista sulle creste di Tremalzo e sulla colma di Marogna, ad ogni tornante è sempre più bella. Raggiunto il passo della Nota (1208 m) si valica per prendere visione della spettacolare conca. Qui possono sorgere due problemi: uno è il forte vento termico che generalmente attraversa il passo e l’altro, sono i profumini che escono dal Rifugio del Gruppo Alpini (che ci hanno costretto quasi a legare un compagno che si stava imbizzarrendo). Da qui inizia il rientro imboccando la splendida strada militare della Prima Guerra Mondiale, che si snoda appena sotto le creste spartiacque con i monti che fanno da sfondo a Limone. La strada sterrata è magnifica, attraversa varie corte gallerie, affronta vari traversi incavati nelle falesie e termina dopo alcuni veloci tornati alla base della val di Bondo. Nello scendere abbiamo fatto una piccola variante per raggiungere il punto panoramico di Dalvra Bassa dove si apre una vista unica sul medio-basso Garda. Per chi ha tempo si può approfittare della bassa stagione per prendere un caffè in riva al lago (bici al passo) senza dover zizzagare tra la folla. Bici consigliata MTB ma anche Gravel con copertoni generosi.
03:03
40.3km
13.2km/h
1,360m
1,350m
Stefano Ghidoni 님이 하이킹을 했어요.
10월 18, 2025
Facile escursione ad anello su un percorso splendido che passa sulle sponde dei verdi laghi di Bruffione, risale sull crinale, corre lungo lo spartiacque tra Lombardia e Trentino e rientra alla meravigliosa piana del Gaver. Come molti posti in montagna questo giro fatto in autunno mostra dei colori incredibilmente caldi.
05:17
15.7km
3.0km/h
710m
740m
Stefano Ghidoni 님이 산악자전거 라이딩을 했어요.
9월 20, 2025
La meta di questo giro ad anello è il rifugio Bozzi (2478 m) ubicato nella Conca del Montozzo, nella valle di Viso; struttura del CAI che nasce a fianco di antichi ruderi della Prima Guerra Mondiale che giacciono in un ambiente alpino straordinario, facente parte del gruppo Ortles-Cevedale. Si parte da Vezza d’Oglio (BS), a circa 1000 m di quota e si risale la valle percorrendo la panoramica ciclovia regionale del fiume Oglio. La ciclovia asfaltata, proprio per la sua bellezza e per la moderata pendenza, è molto frequentata e non solo da ciclisti ma, a tarda stagione o alle prime ore del mattino, è perfetta da percorrere. Il piacevole percorso, spesso accompagnato dallo scroscio del fiume, risale la valle attraversando vasti prati e ombreggiati boschi. Si arriva a Ponte di Legno dove si percorrono le antiche viuzze per sbucare a nord del paese, in direzione della SS 300 de passo Gavia. Dopo un piccolo tratto di strada statale, si lascia definitivamente il traffico alle spalle e si prendono le splendide strade bianche che si inseriscono nella valle di Viso. Si raggiunge lo splendido borgo di Case di Viso a quota 1750 m dove la sosta è d’obbligo. Il borgo alpino è costituito da un insieme di casette in pietra e legno scuro, dei tetti in ardesia, attraversato da uno scrosciante ruscello e incastonato in una conca magnifica. Da qui si prende una spettacolare strada militare che risale a zig-zag il ripido versante orientale della valle di Viso fino ad arrivare alla conca di Montozzo. Da qui la vista è spettacolare sia sulla sottostante valle che sulle alte cime che si scagliano a nord, in particolare sulla Punta San Matteo (3678 m). Purtroppo il rifugio era chiuso e, dopo il tentativo andato male di barattare due profumati panini con la mortadella in possesso di due escursionisti con le nostre secche tavolette di maltodestrine, abbiamo lasciato la magnifica zona. Dal laghetto di Montozzo si prende un incredibile single track che praticamente taglia il versante in alta quota, passando da dosso di Meda e malga Bleis fino ad arrivare appena sotto la cima Sorti. Da qui inizia la discesa verso il passo del Tonale e il panorama sui ghiacciai ingrigiti di fine stagione, assetati di nuova neve, è meraviglioso ma anche allarmante. Si scende sempre in single track e velocemente la lunga erba secca piegata dal vento diventa più verde e i primi pini mughi iniziano a comparire. Si arriva diritti sulle piste da sci del passo del Tonale dove si discende da strade di servizio degli impianti. Dal Tonale per il rientro vi sono vari percorsi ciclabili da scegliere ed anche un bike park. Data la quota del percorso e le caratteristiche dei sentieri, guardate il meteo attentamente prima di programmare l’eventuale giro, poi tutto il resto è magnifico (probabilmente anche il panino con la mortadella).
04:14
56.7km
13.4km/h
1,700m
1,680m
Stefano Ghidoni 님이 산악자전거 라이딩을 했어요.
8월 12, 2025
Quando è agosto e i percorsi per MTB più rinomati strabordano, capita di prendere dal cassetto, tra i percorsi pianificati nella sezione “primo o poi lo faccio”, un tour alternativo. L’Avalina trail è uno di questi: non particolarmente lungo o con sfidanti dislivelli, ma è sicuramente una bella alternativa con tanti punti di forza. Si parte dal comodo parcheggio nei pressi del lago di Roncone, frazione del comune di Sella Giudicarie nell'Alta Valle del Chiese. Seguendo i numerosi segnavia MTB 1109, si imbocca una bella strada asfaltata che risale la Valle Bondone. Il percorso alla mattina risulta particolarmente fresco grazie all’esposizione, all’ombra garantita dalla fitta pineta e alla piacevole presenza dello scrosciante torrente Adana che fiancheggia la strada. Raggiunte le malghe in località Bondone di sopra, si sale sul versante nord imboccando una vecchia strada militare. In tre occasioni si guada il rio Valino, che oggi non comportava nessuna difficoltà tecnica ma che in caso di piena potrebbe dare dei problemi. La strada militare che sale con buona pendenza ma perfettamente pedalabile, attraversa fitte pinete e mostra panorami sempre più accattivanti. Il fondo è ottimo, inerbito per la maggior parte tranne sulla parte terminale dove alcuni tornanti si fanno strada tra una vasta pietraia. Passato questo tratto, finisce la vegetazione e si aprono panorami splendidi tipici dell’ambiente alpino di media alta quota. La vista sulla parte meridionale del Gruppo del Brenta è magnifica, così come guardando a est verso le creste capeggiate dal monte Cadria (2250 mlm) e sull’anfiteatro di dolomie che culminano a ovest con il monte Corona (2500 mlm) e la cima Uzza (2668 msm). Percorsa l’ultima dolce salita che attraversa le bucoliche malghe in località Scala, si iniziano ad avvertire i muggiti delle mucche al pascolo della Malga Avalina (1978 msm). La malga non offre ristoro e quindi ricordatevi di portarvi con sé un po’ di cibo e tanta acqua. Si inizia subito a scendere percorrendo la splendida strada forestale Batoe (stranamente asfaltata), che discende a lunghi tornati che si snodano tra bellissimi pascoli offrendo altri magnifici panorami sulla valle del Chiese e sulle sue cornici montuose. Rientrati nella vegetazione, ad un certo punto si intercetta la strada forestale Val del Boin, che taglia con leggeri saliscendi sterrati il versante. La comoda mulattiera finisce e diventa un single track, localmente impegnativo ma non pericoloso, che costringe a spingere la bicicletta per circa 50 m dopo un’intersezione con un rio. A malga Spinale il percorso sterrato ritorna largo e poco impegnativo. Si discende sempre a lunghi tornanti fino a trovare un bivio che conduce a forte Corno, una panoramica struttura militare edificata a fine 1800. Si rientra ancora da una variante sterrata che porta a Roncone e intercettando la ciclabile si chiude il giro, breve ma intenso.
03:18
26.6km
8.1km/h
1,240m
1,250m
Stefano Ghidoni 님이 산악자전거 라이딩을 했어요.
8월 9, 2025
La Valvestino è un territorio selvaggio incastonato tra la parte occidentale dell’entroterra dell’ alto Garda e le terre interne orientali del lago di Idro. La località è composta da 5 piccole frazioni, disseminate su un vasto territorio montuoso ricoperto da una fitta vegetazione e attraversato da un reticolo di spettacolari strade bianche. Il tour parte da Capovalle a circa 1000 m di quota e si inizia a scendere fino allo scenico ponte sul lago artificiale di Valvestino. Appena superato il ponte si lascia l’asfalto e si prende uno splendido sterrato che risale la valle di Droanello a fianco dell’omonimo torrente. Un’aria fresca grazie al torrente e alla fitta vegetazione, un fondo ghiaioso recentemente manutenzionato e la pendenza pedalabile, creano questo tratto veramente piacevole. Dopo qualche chilometro si risale il versante in sponda sinistra percorrendo una strada bianca di forte pendenza per raggiungere poi una lunghissima strada bianca che si snoda tra varie cime e spartiacque. L’alta via prosegue per decine di km tra fitti boschi che garantiscono una perfetta ombreggiatura ma, in qualche modo, limitano la possibilità di godere del panorama circostante, almeno fino ai territori degli altopiani di Rest. Per dare un’idea di quanto sia selvaggio questo territorio basti dire che, in circa 20 chilometri, non abbiamo incontrato anima viva, nessuna casa abitata, nessuna fontana ed, inoltre, non c’è campo. Raggiunte le alte terre tra Rest e il monte Tombea, il panorama si apre e mostra una vista fantastica. A nord spiccano delle guglie calcaree che toccano i 2000 m e verso est, sud e ovest si apre un panorama unico che comprende alte malghe, un’ infinità di sottosistemi vallivi e le lontane montagne come la catena del Baldo, il Pizzocolo, il monte Manos. Si prosegue il percorso scendendo da uno splendido sterrato fino a raggiungere il fondo valle dove scorre il torrente Armarolo. Qui una delle due campate dell’antico ponte è franata e quindi, vista la bassa portata d’acqua del torrente e la presenza di una traccia pedonale, siamo riusciti, dandoci una mano a vicenda, a risalire sull’altro versante. Se non vi sono le condizioni di sicurezza o non ve la sentite, potete comunque optare di discendere percorrendo la bella strada che affianca il torrente per raggiungere la frazione di Armo. La strada sterrata che raggiunge la frazione di Persone , vista l’inaccessibilità ai mezzi anche di manutenzione, è leggermente meno curata ma perfettamente percorribile. Si raggiunge la frazione di Moerna dove si prende l’ultima importante salita che condurrà al rifugio sul monte Stino dove finalmente si può mettere sotto i denti qualcosa di solido. La vista da qui è magnifica ed è immancabile la visita alla vicina postazione risalente alla Grande Guerra 15-18. Poi si scende soddisfatti scegliendo l’asfalto per comodità ma, per chi ne ha ancora, dopo la sosta culinaria, ci sono buone alternative sterrate per raggiungere Capovalle.
03:58
51.0km
12.9km/h
1,800m
1,780m
Nice ride 👍
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