Situata sulle rive del fiume Kohylnyk, la città fu menzionata per la prima volta per iscritto il 17 agosto 1522 come Dobreni Inn sulla rotta commerciale della Bessarabia tra l'Europa e l'Asia.
Dopo la guerra russo-turca (1806-1812), la tenuta fu acquistata dal mercante e diplomatico armeno Emanuel Mârzayan (Manuc Bey), che visse a Bucarest.
Nel 1940 c'era un insediamento di residenti di origine tedesca sotto il nome di Hantscheshti, prima che alla città fosse dato il nome Kotowskoe in onore del comandante in capo sovietico Grigory Kotovsky nel 1944, che fu cambiato in Kotovsk nel 1965 quando ricevette diritti di città.
L'attuale nome rumeno Hîncești è in uso dal 1990, poco prima che la Repubblica di Moldova ottenesse l'indipendenza. Dalla fondazione dell'omonimo rayon nel 2003, la città ne è stata il centro amministrativo.
La vista del cartello della città di Hîncești mentre si guida sulla strada principale attira davvero l'attenzione, suscita curiosità e invita a soffermarsi. Non è solo un riferimento a un confine geografico, ma anche una porta verso un mondo pieno di storie raccontate dal tempo stesso. Il passato di Hîncești, segnato dal cambiamento di governanti e culture, si riflette nel nome, che è cambiato nel corso dei secoli, testimonianza silenziosa della turbolenta storia della Moldavia.
Dopo la guerra russo-turca, Hîncești divenne proprietà del mercante e diplomatico armeno Emanuel Mârzayan, noto come Manuc Bey, un cambiamento che segna la costante evoluzione della città sotto varie influenze. L'insediamento, che un tempo si chiamava Hantscheti e ospitava una comunità di origine tedesca, prese il nome Kotowskoe in onore del comandante in capo sovietico Grigorij Kotovsky, nome che cambiò fino a quando a Kotowsk non furono concessi i diritti di città.
Il nome attuale Hîncești, in uso da poco prima dell'indipendenza della Moldavia nel 1990, porta con sé la speranza e le aspirazioni di un popolo che preserva con orgoglio la propria identità. Come centro amministrativo dell'omonimo distretto dal 2003, Hîncești è un simbolo della resilienza e della diversità culturale della Moldavia.
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