Virida Visconti, duchessa della celebre famiglia milanese, trascorse l'autunno della sua vita nel castello di caccia di Pristava. Nota come benefattrice del monastero di Stica, consigliera e sostenitrice del marito, il duca austriaco Leopoldo III, Virida Visconti segnò la storia del luogo con la sua nobiltà e la sua fede. Oggi, in sua memoria, siamo orgogliosi della Chiesa di San Lamberto e di una targa commemorativa in suo onore a Pristava.
Pristava è un luogo in cui la storia prende vita attraverso la vicenda di Virida Visconti, duchessa della celebre famiglia milanese dei Visconti. Primogenita di Barnaba e Matilde Visconti, Virida visse una vita lussuosa a Milano durante la sua giovinezza. Oltre alla sua istruzione e all'ammirazione per le opere del poeta italiano Petrarca, contribuì alla realizzazione di bandiere per l'esercito milanese, che raffiguravano lo stemma di famiglia: un serpente che divora un bambino, oggi riconoscibile come simbolo dell'Alfa Romeo.
In gioventù, sposò il duca austriaco Leopoldo III. Sebbene le sue prime esperienze alla corte austriaca furono difficili, lei e il marito divennero alla fine leader di successo e popolari. Con i suoi consigli e il suo sostegno, Leopoldo conquistò molti territori, tra cui la Carniola, la Stiria e il Tirolo, mentre Virida crebbe i loro quattro figli e mise in pratica la sua visione di stabilità politica e religiosa.
Dopo la tragica morte di Leopoldo nella battaglia di Lucerna, Virida tornò nei pressi del monastero di Stica, dove trascorse il resto della sua vita nel castello di caccia di Pristava. Attraverso l'elemosina e la penitenza, divenne una benefattrice della popolazione circostante e del monastero di Stica. Morì a Pristava e fu sepolta nella cripta di Stica nel 1407 (o 1415).
Oggi Pristava conserva la sua memoria nella Chiesa di San Lamberto, dove è stata eretta una targa commemorativa nel 600° anniversario della sua morte. Virida Visconti rimane un simbolo di nobiltà, fede e eredità storica di un luogo di cui noi residenti siamo orgogliosi.
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