Sito storico Questo monumento fu eretto su richiesta della Cina Qing nel 1639, poco dopo l'invasione Manciù del 1636.
Verso la fine del 1636, le truppe Qing attraversarono il fiume Amnokgang. Sei giorni dopo, Re Injo (r. 1623-1649) e i suoi ministri si rifugiarono nella Fortezza di Namhansanseong per difendersi dagli invasori. Dopo aver resistito a 47 giorni di assedio, Re Injo si arrese al molo dei traghetti di Samjeondo, dove alloggiavano le truppe Qing, e fu costretto ad accettare lo status di vassallo dei Qing. In seguito, l'imperatore Qing Hong Taiji ordinò l'erezione di un monumento a Samjeondo, in lode delle sue eccellenti virtù.
Il nome originale di questo monumento è "Stele in onore dei meriti e delle virtù dell'imperatore del Grande Qing". L'iscrizione include il motivo per cui i Qing giunsero a Joseon, i risultati della guerra e parole di elogio dedicate all'imperatore Qing.
L'iscrizione sul lato anteriore è scritta in caratteri manciù e mongoli, mentre sul retro è in caratteri cinesi. Questo monumento è stato a lungo oggetto di vandalismo, in quanto considerato il simbolo di una storia umiliante. Fu sepolto nel 1895 e ricostruito nel 1917. Nel 1956 fu nuovamente sepolto e ritrovato dopo un'alluvione nel 1963. Nello stesso anno, il monumento fu designato sito storico e ricostruito. La struttura che ospita questo monumento è stata costruita nel 2010.
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