La Croce Rossa del Mare di Getxo ha sede in uno degli edifici più emblematici del comune: La Casa del Náufrago.
Situata nella cosiddetta Punta de Begoña, all'inizio del molo di controflutto di Algorta, accanto al vecchio porto di Arriluze, la Casa del Náufrago fu costruita nel 1912 per ospitare l'allora Società di Salvataggio dei Naufraghi.
Questo gruppo altruistico e completamente indipendente era composto da pescatori e marinai locali che, nonostante le loro risorse limitate, accorrevano in aiuto dei marinai in caso di calamità.
Avevano una barca di salvataggio, battezzata "Ama Begoñakoa", una cima di salvataggio, un cannone di bronzo e due fucili lancia-sagole, picconi e pale, e alcuni precari elmetti di vimini per protezione... Tutto questo veniva trasportato su un rudimentale carro di legno per facilitarne il trasporto.
La ragione dell'esistenza di questa società di soccorso è dovuta all'elevato tasso di incidenti che si è verificato nel porto di Bilbao nel corso della storia.
Già gli Ordini Reali dell'epoca dei Re Cattolici facevano riferimento al fatto che in questo tratto di costa si verificavano tre o quattro naufragi all'anno. Ma fu durante la costruzione del molo di ferro che l'ingegnere Evaristo de Churruca trovò le prime vestigia che confermano la leggenda nera dell'Abra di Bilbao. Durante i lavori di dragaggio della barra sono state rinvenute diverse monete coniate all'epoca dell'imperatore Adriano.
All'apice della corsa al ferro, i cartografi britannici avvertirono i loro navigatori anche della mortale esistenza della barra nord-occidentale all'ingresso di Bilbao: una striscia di sabbia tra la mojijonera di Las Arenas e Santurtzi che, fino alla costruzione del molo di ferro, causò migliaia di vittime.
La scarsa profondità di questo tratto di mare, che con la bassa marea era di appena un metro, squarciava le ordinate delle navi, lasciandole in balia delle onde e facendole affondare irrimediabilmente.
Infatti, le navi da carico che arrivavano a Bilbao per caricare minerali avevano uno scafo piatto, senza chiglia, per non arenarsi.
Talvolta il canale era completamente bloccato e le autorità marittime e i piloti tedeschi aprivano un'altra via d'accesso attraverso la spiaggia di El Salto fino a Santurtzi, anche se questa alternativa presentava il rischio di arenarsi sulla scogliera.
La Casa del Náufrago aveva anche uno spazio per ospitare le vittime dei naufragi, ma col tempo, l'area destinata all'accoglienza di queste
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