Oggi ha piovuto tutta la mattina per la prima volta in 2 mesi e mezzo. Quindi bisogna immaginare la situazione seguente con forti piogge. Due lunghe code davanti alla banca. Vecchi peruviani fradici, probabilmente in pensione, e due turisti. Vengo messo nella coda più corta, ma ci vuole comunque molto tempo prima che arrivi il mio turno.
L'impiegato della banca mi informa cortesemente che non può emettermi una fattura finché non avrà un modulo d'ordine, e questo lo ricevo... dove?... alla frontiera. Davvero! A 3 km da qui, esattamente dove ero due giorni fa... AL CONFINE! Mi viene in mente una specie di flashback, una scena di 10 anni fa all'ufficio immigrazione in Bolivia. Accompagnato da Claudio. Ci siamo messi in una lunga fila e all'ingresso ci hanno detto che dovevo andare a un altro sportello. Lì, all'ingresso, mi hanno rimandato al primo sportello... Al primo sportello mi hanno chiesto una copia del passaporto, per ottenerla ho dovuto attraversare la città e recarmi in un negozio, perché alla Migracion non c'era una fotocopiatrice. Tornato allo sportello, mi è stato detto che servivano altre due copie... A quel punto mi stavo davvero agitando, sono tornato di corsa in copisteria, ho riportato le nuove copie e, dopo aver trascorso ore nell'amichevole ufficio immigrazione, mi è stato detto che avrei potuto ritirare il mio passaporto e il rinnovo il giorno dopo, perché in quel momento stavano chiudendo. Ora il divertimento era finito, ne avevo abbastanza, mi aveva completamente fatto perdere il ciuccio. Claudio tradusse simultaneamente quello che dicevo, quasi svenuto dalla rabbia. Ci fu un silenzio imbarazzante nel negozio, i dipendenti che chiacchieravano tranquillamente tra loro e quelli che guardavano la TV iniziarono improvvisamente a muoversi, chiamarono il capo che cercò di calmarmi e, oh meraviglia, 5 minuti dopo ricevetti il lasciapassare con l'estensione. Dopo.
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