"Questo antico monastero, che si erge maestoso alle pendici del Monte Pendente, a circa 4 chilometri dal comune di Scandriglia, vanta una storia ricca e intrigante che affonda le sue radici nel X secolo.
La fondazione dell’abbazia risale al 971, quando San Domenico di Sora, un monaco benedettino noto per la sua vita ascetica, iniziò qui il suo percorso eremitico. La sua presenza attirò l’attenzione del marchese Uberto, commendatario dell’Abbazia di Farfa, che decise di commissionare la costruzione del monastero. San Domenico divenne così il primo abate di questa nuova comunità monastica, dando inizio a una tradizione spirituale che sarebbe durata per secoli.
L’abbazia, costruita secondo i canoni dell’architettura romanica, si presenta con una struttura ben organizzata. Il complesso monastico si sviluppa attorno a due cortili, con le officine situate nei piani inferiori e gli alloggi dei monaci in quelli superiori. La chiesa, parte integrante del complesso, completa l’armoniosa disposizione degli edifici.
Nel corso dei secoli, l’Abbazia di San Salvatore Minore ha vissuto momenti di grande importanza storica. Nel 1083, fu ceduta ai benedettini di Farfa dal conte Todino, segnando un importante passaggio nella sua gestione. Nel XIII secolo, l’abbazia fu al centro di una disputa giurisdizionale che richiese persino l’intervento di Papa Gregorio IX nel 1235. Un secolo dopo, nel 1311, il monaco Gregorio di Scandriglia divenne abate, affrontando un periodo turbolento segnato da rivolte degli enfiteuti farfensi.
Nonostante le sfide, l’abbazia continuò a svolgere un ruolo significativo nella vita religiosa e culturale della regione fino al 1497, quando il monastero fu chiuso e Giovanni Buccimazza ne divenne l’ultimo abate. Oggi, l’Abbazia di San Salvatore Minore si presenta in uno stato di perfetta conservazione, testimoniando secoli di storia e spiritualità. La sua posizione strategica la rende anche un punto di partenza per un’antica via di pellegrinaggio nota come “Ginocchio du bove”, un tempo utilizzata per gli scambi commerciali tra le popolazioni di Scandriglia e Orvinio.
Questa abbazia rappresenta non solo un prezioso esempio di architettura monastica, ma anche un importante tassello nella storia religiosa e culturale del Lazio, offrendo ai visitatori un tuffo nel passato e una testimonianza tangibile della vita monastica medievale.".