Balliamo i Balcani tappa 9 da Ulog a Blagaj. Nel fresco del mattino percorriamo la ben tenuta strada sterrata che sale alla quota di 1250m. Tutto il primo tratto in salita è all’ombra, agevolandoci nella pedalata dopo il caldo del giorno precedente. Fuori dal bosco ci aspetta uno splendido altopiano verdeggiante, con la strada che si allontana a perdita d’occhio, sinuosa. Fascino indescrivibile!
Sono riportati dei siti archeologici da raggiungere con qualche deviazione a destra e a sinistra, ma la tappa è abbastanza lunga e non vogliamo perdere tempo. Tuttavia, lungo il tracciato, dopo averli nelle tappe dei giorni scorsi inseguiti, sfiorati e desiderati, riusciamo ad intravvedere per la prima volta gli Stecci, pietre tombali risalenti al medioevo, variamente istoriate, situate in luoghi mistici, proprio come quello che stiamo attraversando. I siti più importanti sono divenuti ormai patrimonio dell’Unesco. Ci accontentiamo di quelli che incontriamo qui: certamente non tra i più significativi, ma il luogo in cui si trovano è fenomenale, e con gli stecci acquista un sapore in più, quasi da rito pagano o celtico (ma probabilmente non ne ha nulla a che vedere).
Percorso l’altopiano (quasi una piccola Lessinia: se qualcuno dovesse mai leggere queste righe cerchi: Lessinia – Italia), la strada si incunea in una splendida piccola forra percorrendone uno dei lati in discesa. La strada è una via di comunicazione significativa per l’area (dovrebbe corrispondere una strada statale o ad una strada provinciale) ed è stata costruita seguendo i canoni per una strada di comunicazione, si susseguono terrapieni in pietra, tratti scavati, ci sono tutti i paracarri in pietra probabilmente ancora risalenti all’epoca socialista. Scenografico!