Balliamo i Balcani tappa 8 da Planiska kuka e Ulog. Prosegue il nostro tragitto in questa selvaggia parte di parco. I panorami si susseguono ininterrottamente sulla bellissima strada sterrata che sale a tornanti verso l’ennesimo passo senza nome a oltre 1700m di quota; la luce del mattino aiuta rendere più intense le immagini che siamo riusciti a catturare con i nostri scatti. Poi si scende per oltre 23km. Appare qualche indicazione di chiese ortodosse, ma non riusciamo ad identificarle sul tracciato.
Più avanti, sempre in discesa, imbocchiamo la strada sterrata lungo la valle della Neretva, che di qui in avanti farà da filo conduttore per un buon tratto del nostro viaggio. Le rocce calcaree, scendendo, hanno lasciato posto ai flysh, più erodibili. Sarà per questo che la sperduta valle che stiamo percorrendo risulta singolare in quanto è l’unica il cui deflusso raccoglie le acque e le porta verso l’Adriatico. In tutto il resto della Bosnia e del vicino Montenegro, a causa delle catene costiere, i fiumi portano l’acqua verso l’interno dell’area balcanica, tributando il Danubio. La Neretva confluisce invece in Adriatico più a sud nell’unico sbocco sul mare di Bosnia: il porto di Neum.
La desolata valle della Neretva, priva di siti abitati (e con qualche cartello di amena località, ma senza la località stessa), ci conduce nel pomeriggio torrido con un lungo saliscendi a volte anche ripetitivo verso Ulog, luogo isolato ed in abbandono. Fortunatamente lungo la strada sono frequenti le fontanelle, in cui possiamo trovare ristoro.
Non abbiamo riferimenti di alloggi qui; abbiamo portato il necessario per una notte all’aperto.
Si tratta di non più di 30 abitazioni, le mucche pascolano nei giardini, la maggior parte delle case sono abbandonate. Per la strada “principale” rigorosamente sterrata, passa raramente qualche vecchio mezzo carico di prodotti agricoli.