La sua storia è legata all'estrazione dei metalli, principalmente argento, in misura minore stagno e piombo. Originariamente qui sorgeva solo l'insediamento di Nalžova, menzionato per la prima volta già nel 1374. Successivamente si aggiunse l'insediamento di Stříbrná Hora, fondato dai minatori tedeschi di Jáchymov. L'attività mineraria iniziò nel 1521, quando Svojše z Velhartic era proprietario del maniero. Ma come accade negli affari, indipendentemente dal tempo, iniziarono a sorgere controversie sui diritti minerari. Il culmine si ebbe nel 1541, quando Pietro di Rožmberk fece allagare le miniere. A metà del XVI secolo ci furono diversi tentativi infruttuosi di riprendere l'attività mineraria. Dopo il 1718 la tenuta passò ai conti Pötting. Nel 1769 arrivò alla tenuta la famiglia irlandese Taaffe, che ne fu proprietaria fino al 1937. Questa famiglia era una delle più importanti dell'Austria. Ludvík Taaffe fu il primo presidente della corte e ministro della legge, suo figlio Eduard Taaffe divenne capo del governo austriaco nel 1879 e prestò servizio fino al 1893. Come spesso accade nella vita, Eduard Taaffe si indebitò e fu costretto a vendere il castello e l'intera tenuta nel 1937. Il sottosuolo d'argento era ancora attraente, quindi dal 1940 al 1946 ci furono tentativi di riprendere l'estrazione, ma ancora una volta senza successo.
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