Questo antico agglomerato è situato a 471 metri sul livello del mare, circondato da rilievi poco più alti, immerso in un paesaggio di fitte macchie boschive che rendono fresca e frizzante l’aria… In questo luogo, ubriacati dall’incostanza dei confini tra Marche e Toscana, disorientati, è possibile trovare un punto di completa pace: Campo.
Avvicinandosi al borghetto lo sguardo viene catturato da un particolare edificio, che si eleva alto sui tetti. Compatto e giallognolo (in pietra arenaria) scruta dalle sue feritoie verticali l’avvicinarsi di curiosi e sconosciuti…
Il piccolo castello, secondo la tradizione locale ed una certa storiografia, fu teatro di un importante fatto storico.
Nella seconda metà del ‘400 Campo, in pieno Montefeltro, si trovava a parteggiare per la famiglia Malatesta di Rimini che, va ricordato, possedeva comunque molti castelli nell’area feretrana.
Narrano le antiche cronache che nell’anno 1439, il diciassettenne Federico di Montefeltro fu gravemente ferito durante l’assalto ad un castello chiamato 'Campli' e definito 'castello ignobile'. Questo castello, secondo la tradizione storica non sarebbe altro che l’odierna frazione di Campo di Belforte. Certamente è suggestivo, oggi, immaginare il borghetto ancora circondato da mura con, ai piedi, le truppe urbinati (ed il giovane Federico) schierate in assedio contro gli occupanti che non volevano piegare le proprie insegne ai duchi di Urbino.
Girovagando attorno al piccolo podio che sostiene le abitazioni, si notano ancora resti di questa cinta muraria fortemente lesionata e mancante nella maggior parte del suo perimetro. Seguendo ciò che resta delle mura si arriva ad una chiesa. La sua facciata è scarna, grigia. Parrebbe, a prima vista, una chiesa come tante, senza particolari elementi di pregio. Accostandosi invece alla muratura di destra è possibile notare, nella trama del paramento, alcune particolari pietre.