Appena a lato del Bar Bruffione (uno dei vari esercizi fruibili sulla piana), è visibile una bacheca con elencate le varie indicazioni sulle mete raggiungibili: il cartello siglato “401 – Bivacco P.so Bruffione” indica la nostra direzione da seguire.
Superato il ponticello sul Caffaro la mulattiera inizia a salire sul versante in sinistra, in direzione sud, inoltrandosi in un fitto bosco, con alcune aperture panoramiche, purtroppo create dal taglio di piante reso necessario per la presenza del dannoso bostrico.
La mulattiera è veramente bella con buon fondo e nella parte più alta è anche particolarmente scenica dato che la sede stradale è stata ricavata scavando profondamente negli affioramenti di rocce rossastre.
Dopo 3 km circa, si attraversa uno stretto passaggio “in trincea”, un vero e proprio portale con antiche piante poste sulle spalle ricurve sul varco.
Appena al di là del varco tutto cambia e ci si immette in un ambiente naturale incredibile: il “plan di Bruffione”, una splendida e ampia valle sospesa, con mandrie al pascolo, antiche malghe e un cristallino ruscello che lo attraversa.
All’inizio del piano c’è una biforcazione: un sentiero a destra, CAI 413, porta direttamente ai due laghi di Bruffione mentre la mulattiera, CAI 414, il nostro tracciato, conduce all’omonimo passo (2143 mlm).
Si risale dolcemente il Vallone percorrendo una mulattiera, di origini militari, perfettamente tenuta, passando a fianco delle malghe Bruffione e Casinello.
Qui ci si trova immersi in un ambiente tipicamente alpino con macchie di colore regalate da una flora spettacolare dove nei periodi giusti è possibile vedere le varie fioriture del rododendro ferrugineo, degli anemoni, dei gigli e delle sassifraghe nonché di alcune specie di orchidee selvatiche.
Per chi avesse interesse si segnala che, facendo una piccola deviazione, è possibile accedere ad una località dove il 17 novembre del 1915, 27 soldati, tra fanti e alpini, persero la loro giovane vita sotto una slavina.
Purtroppo, sembra che la tragedia fu causata da una sottovalutazione da parte degli ufficiali sull’ idoneità del punto di accampamento, posizione assolutamente sconsigliata dai montanari del posto.
Lasciata l’ultima malga si sale percorrendo lunghi ma agevoli tornati fino al passo del Bruffione e qui la vista sulla conca è spettacolare.
Giunti al passo, proprio al confine tra Trentino e Lombardia, a quota 2143 m, ai piedi di un picco a forma di piramide, appare il piccolo bivacco Bruffione, una bella struttura in pietra, dalle sgargianti ante rosse, con all’interno tutto ciò che serve per potersi ricoverare in caso di brutto tempo.