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Tenuta vinicola Castello di Albola

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Tenuta vinicola Castello di Albola

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    I migliori Tour verso Tenuta vinicola Castello di Albola

    12

    corridori

    1. Tenuta vinicola Castello di Albola Itinerario ad anello da Lucolena in Chianti

    6,26km

    00:41

    120m

    120m

    Corsa intermedia. Buon allenamento richiesto. Superfici perlopiù asfaltate. Adatto a ogni livello di abilità.

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    Intermedio

    Corsa per esperti. Ottimo allenamento richiesto. Superfici perlopiù asfaltate. Adatto a ogni livello di abilità.

    Difficile

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    Suggerimenti

    27 marzo 2023

    ll borgo medievale di Castello di Albola sorge in cima alle splendide colline chiantigiane, in un luogo incomparabile per il fascino della storia, per le suggestioni dell'arte e per il contesto agro-paesaggistico unico e di insuperabile armonia. Nel corso della sua storia, questo gioiello del Chianti è appartenuto alle più nobili famiglie toscane, dagli Acciaioli ai Samminiati, dai Pazzi ai Ginori Conti. Dal 1979 è di proprietà della nota famiglia di viticoltori veneti Zonin.

    Il complesso non è da confondere con il vero e proprio castello di Albola, insediamento fortificato che sorge poco distante, sui fianchi del monte Querciabella. La tenuta vitivinicola, completamente circondata da vigneti, accoglie i visitatori offrendo loro la possibilità di immergersi e assaporare il terroir attraverso tour guidati alle sue cantine storiche. È inoltre presente un’enoteca con wine shop e due bellissime dimore per un’indimenticabile esperienza toscana: Villa Le Marangole e Villa Crognole.

    albola.it

    STORIA

    Di origine longobarda, il sito fu donato nell'XI secolo da alcuni laici della zona all'arcivescovo di Milano Arnolfo II, ma alla sua morte venne frazionato in vari poderi, sotto la giurisdizione dei Monterinaldi. Verso il 1480 la signoria del Pian d'Albola fu acquisita da Agnolo Ludovico Acciaiuoli, membro di una rilevante famiglia fiorentina. Procedendo a vari accorpamenti, tra il 1514 e il 1522 l'unità poderale si ampliò, diventando una grande azienda agraria. Nel 1636 la proprietà passò per via ereditaria ai Samminiati, grazie al matrimonio di Caterina Acciaiuoli (unica erede) con Ascanio Samminiati. Nel Settecento il Pian d'Albona divenne residenza prediletta della nuova famiglia, che in quegli anni promosse la ricostruzione e l'abbellimento delle strutture edilizie esistenti, creando una vera e propria villa corredata di un ampio parco all'intorno.

    Alla morte di Ascanio, nel 1759, le proprietà passarono alla sua unica figlia Camilla, che era andata in sposa a Giovanni Camillo de' Pazzi. Alla morte della donna i beni furono amministrati dal marito in nome dei figli fino alla sua scomparsa, nel 1773, quando l'intera tenuta confluì negli ampi possedimenti della famiglia Pazzi. Nel 1861, con l'ultimo erede legittimo Gaetano maritato ad Eleonora Torrigiani, la villa passò a una delle sue figlie maritate ai Cumo. Questa famiglia seguì le sorti della tenuta fino al 1940, quando passò ai Ginori Conti, e successivamente nel 1979 fu acquistata dal gruppo Zonin.

    Delle costruzioni medievali restano tracce inglobate nei muri perimetrali, mentre l'edificio della fattoria degli Acciaiuoli fu demolito nel 1739 per costruire la cappella intitolata a San Giuseppe, dotata di campaniletto ancora esistente sul tetto della villa.

    Quest'ultima mostra le proporzioni armoniose imbevute di classicità tipiche delle residenze rurali dell'aristocrazia fiorentina dell'epoca. La facciata principale mostra un portale al centro centinato e contornato da bugne, con quattro assi di finestre rettangolari disposte su due piani fino alla gronda (con architrave in pietra), oltre la quale si apre un terzo piano di servizio e svettano due torrette angolari, in pietra non intonacata e con finestre ad arco. Sopra il portale svetta anche uno stemma della famiglia Ginori e più in alto, fra le torrette, si trova il citato campaniletto a vela della cappella. Quest'ultima si trova a sinistra della facciata principale e possiede fregi sul portale con un timpano irregolare.

    Gli ambienti interni si dispongono in maniera simmetrica attorno a un corridoio centrale, nonostante qualche manomissione successiva, come l'apertura di un arco nella zona della sala da pranzo. Nei sotterranei, risalenti all'epoca degli Acciaiuoli, si trovano le cantine coperte a volta.

    Il giardino, di gusto francese, è caratterizzato da un lungo viale centrale fiancheggiato da alberi sempreverdi e inquadrato da statue.

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      Posizione:Radda in Chianti, Siena, Toscana, Italia

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