La chiesina di S. Maria della Fontanella è stata costruita nel luogo dove secoli fa, non saprei quando, sorgeva un convento di monaci. Non dimentichiamo che era a poca distanza dalla Chiesa del “Cavalieri del Tempio” della quale il paesetto Tempio mantiene il ricordo. Tale convento sprofondò sotto terra a causa di un terremoto. “Sprofondò e come? Perché? Perché la zona era ed è ancora impregnata d’acqua. Il Comune è Fontanelle, nome che rivela la presenza di tante sorgenti d’acqua. Era un terreno paludoso; per questo, penso, fu inghiottito il convento e la chiesa.
La chiesetta fu chiamata per questo motivo: ”Santa Maria del Palù”. Ora però la zona è coltivata in una forma superlativa; e perciò è bene chiamarla “Santa Maria della Fontanella”. Sotto l’altare sorgeva e sorge tuttora una fontanella che dava e che dà la sua acqua limpida e fresca: simbolo di quell’acqua di cui parlava Gesù: “ chi ha sete venga a me , e beva”.
Don Emilio Girelli ebbe la buona idea di far rivivere quel passato, le cui rovine si trovano a cinque o sei metri di profondità, per quanto ho sentito. Don Emilio, dunque, fece costruire l’attuale e carina chiesetta ottagonale. E mia mamma, mi diceva, era tanto desiderosa di assistere all’inaugurazione il 25 marzo 1924. Ma non poté: c’ero io nel suo grembo. Io nacqui il 27 Marzo , due giorni dopo. Per questo la considero un po’ la mia chiesetta. E la mamma chissà con quanto fervore avrà pregato per me, non ancora nato. E la Madonna fu buona con lei e con me. Io sono stato parroco a Jafa di Nazaret, un sobborgo di Nazaret, per quarantadue anni. Amo attribuire questa grazia alla preghiere della mia mamma: e così la Madonna mi portò da S. Maria della Fontanella al suo paese dove veramente ricevette l’annuncio dell’arcangelo Gabriele.
Voglio ricordare anche che Jafa di Nazaret, secondo la tradizione, è il paese nativo di S. Giovanni e di S. Giacomo, patrono della Chiesa di Colfrancui, dove sono stato battezzato il 31 marzo 1924.
Ho visto e sentito dire che S. Maria delle Fontanella è molto venerata. Io la vedevo sempre piena di fiori freschi e di lumini. Ricordo che quando ero piccolo, al di sotto di cinque anni, molte persone venivano a casa nostra, per poter prendere l’acqua santa di sotto l’altare. Un giorno la mamma mi mandò a riempire una bottiglia di quest’acqua, per una donna che rimase con lei. Io tornai con la bottiglia vuota e le dissi: “mamma l’acqua è profonda. e io quasi vi cadevo dentro”. La mamma si mise le mani sul viso spaventata e disse: “ Ma cosa ho fatto?”. Non caddi perché la Madonna mi aspettava a Nazaret.