La cosiddetta “strada dei tedeschi” è un interessante quanto sconosciuto percorso demaniale che si trova all'estrema periferia rurale di Camino, frazione di Oderzo (TV). Prende il nome dal fatto che, durante l'invasione austriaca del 1917-18, veniva percorsa dalle truppe dell'esercito invasore per raggiungere l'area dei Pustoch, ovvero le terre incolte al confine tra Camino e Mansuè, presso la cosiddetta Fossa dei Negàdi, così chiamata in ricordo di un tragico evento la cui memoria è andata perduta. I resti di granate qui rinvenuti dimostrano come in queste aree venivano compiute esercitazioni militari.
Quel che rimane oggi è una bella stradina costeggiata da fossati e piante autoctone: pioppi, roveri, aceri, olmi, noccioli, ontani, sambuchi e molte altre varietà arboree tipiche di quella grande macchia che nei tempi antichi ricopriva la zona e che ora si limita al Bosco di Basalghelle. Trovare questa strada non è facile, anche perché non è minimamente segnalata. La si raggiunge percorrendo interamente la strada bianca che inizia a metà di Via Boarie di Camino, tra le aziende vitivinicole Cardin (I vini delle Baite) e Taffarel. Dopo circa 400 metri, la strada bianca termina davanti ad un'abitazione isolata e piuttosto insolita. La strada dei tedeschi inizia subito a destra, piegando a sinistra di 45° dopo circa 200 metri e proseguendo in direzione nord-est lungo il confine comunale tra Oderzo e Mansuè. La strada termina in via Villalunga di Mansuè, nei pressi di un capitello. Un' ipotesi verosimile ma non supportata storicamente è che questo sterrato rappresenti ciò che resta della strada medievale che collegava Camino a Portobuffolè. Di certo la zona è abitata da millenni: qui sono tornate alla luce strutture murarie e vasellame paleoveneti e romani, e anche la cosiddetta ascia delle Baite, uno dei più antichi pezzi esposti al museo civico di Oderzo (IX-VII secolo a.C.). La strada è parzialmente tutelata dal Piano di Assetto del Territorio del Comune di Oderzo del 2007.