Guardea Vecchia è l’antico nucleo fortificato del comune di Guardea, situato in Umbria, su un colle a 572 metri di altitudine. Il borgo, uno dei più antichi della regione, si estende per circa 8.000 metri quadrati e conserva ancora oggi, seppur in parte, il suo perimetro murario e le strutture difensive originarie, tra cui il mastio centrale e otto torri (sei quadrangolari e due semicircolari).
Le origini di Guardea Vecchia risalgono probabilmente al IX secolo, quando, in seguito alle incursioni barbariche, la popolazione locale si trasferì dalla pianura al colle per motivi di sicurezza. Il toponimo "Guardea" deriva dal germanico *warda*, che significa "guardia" o "vedetta", a testimonianza della funzione strategica del sito, che dominava la valle del Tevere e le vie di comunicazione tra l’Etruria e la provincia di Terni.
Nel Medioevo, Guardea Vecchia fu un importante punto di controllo militare e fiscale: qui i signori locali, come gli Alviano, riscuotevano tributi e pedaggi. Nel corso dei secoli, il borgo passò sotto il controllo di diverse famiglie e potenze, tra cui i conti Uffreduzzi, gli Alviano, i Monaldeschi della Cervara e, più tardi, i Marsciano. Nel Cinquecento, con Bartolomeo d’Alviano, Guardea raggiunse il suo massimo splendore.
A partire dal XVII secolo, gli abitanti cominciarono a spostarsi più a valle, dove sorse l’attuale centro di Guardea. Il castello e il borgo fortificato furono progressivamente abbandonati, anche a causa di vicende politiche e giudiziarie che portarono al passaggio di proprietà tra varie famiglie nobiliari. Nel Novecento, dopo una lunga disputa legale, il Comune riuscì ad affrancare le terre dal vincolo feudale, liberando definitivamente la comunità dalle antiche servitù.