L'idea di costruire un nuovo tempio per Magenta fu avanzata da don Cesare Tragella (prevosto vicario foraneo del paese dal 1885 al 1910) per assolvere a due doveri: la necessità di dare alla cittadinanza, in continua crescita, un nuovo tempio e la commemorazione dei caduti per la gloriosa battaglia del 4 giugno 1859, il cui successo coinvolgeva ancora attivamente i magentini.
Il progetto della chiesa, dedicata a san Martino di Tours e san Gioacchino, fu affidato all'architetto Alfonso Parrocchetti che ne fece un'opera neorinascimentale, impostata su una navata centrale più ampia e due laterali più strette e più basse, con una lunghezza di 87 metri, una lunghezza al transetto di 30 metri e l'altezza del tiburio di 57 metri, dimensioni che la rendono la più ampia della diocesi dopo il duomo di Milano.
La prima pietra venne posata nel 1893 e, superate le difficoltà tecniche ed economiche grazie alla manovalanza gratuita fornita dai parrocchiani, i lavori di costruzione della struttura furono terminati nel 1901, permettendo la celebrazione della prima messa su un altare improvvisato. La monumentale opera venne consacrata il 24 ottobre 1903 dal Cardinale Andrea Ferrari il quale tuttavia vietò il trasporto delle ossa dei caduti della battaglia all'interno della chiesa, facendo così venire a meno uno dei motivi principali che avevano portato all'edificazione della struttura.
Il complesso architettonico fu dotato di una torre campanaria alta 69 metri anch'essa in stile neorinascimentale italiano, opera di Benedetti per la parte artistica e dell'ingegner Monti per la parte strutturale, inaugurata il 15 novembre 1913 dall'arcivescovo di Milano cardinal Andrea Ferrari.
I lavori di costruzione della facciata, progettata dall'architetto Mariani, iniziarono nel 1932 e terminarono solo nel 1959 per le difficoltà economiche derivate dalla mancanza di fondi e dagli eventi bellici. La facciata venne inaugurata il 4 giugno dello stesso anno dall'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI); il 3 marzo 1948 arrivò il riconoscimento ecclesiastico da parte del papa Pio XII con l'elevazione della chiesa a basilica romana minore.[1]
In questa chiesa, nel 1955, si è svolto il matrimonio tra Santa Gianna Beretta Molla e il marito Pietro.
Il 30 settembre 2012, il cardinale Angelo Scola ha celebrato una messa con tutto il decanato di Magenta, in occasione della memoria del 90º anniversario dalla nascita di santa Gianna Beretta Molla
Fonte: Wikipedia