Monte d'Accoddi, a metà strada tra Sassari e Porto Torres, è un santuario antichissimo (IV millennio a.C.) costruito da popoli prenuragici in una posizione leggermente sopraelevata . Fino al secolo scorso era appariva come una collinetta isolata su cui affioravano pietre, anche di grosse dimensioni. Gli scavi iniziati subito dopo la II Guerra Mondiale e intensificati negli anni '80, hanno portato alla luce una piramide tronca a gradoni alta una decina di metri che ospitava al proprio interno una struttura più piccola e più antica. Sulla spianata in cima alla piramide doveva trovarsi il tempio, una costruzione in legno e muratura, collegata al suolo tramite una rampa lunga oltre 40 m. La funzione del santuario doveva essere quella di mettere in comunicazione la terra e il cielo, gli uomini e le divinità e anche di propiziare la fertilità della terra, degli animali e della stessa popolazione. Accanto alla rampa, infatti, sono stati ritrovati a destra una grande lastra sacrificale con intono resti di animali e vari manufatti; a sinistra grandeggia un menhir di 4,5 m; sul retro ci sono i resti di un villaggio (tra cui spicca la cosiddetta Casa dello Stregone) indice del fatto che il santuario doveva rivestire un ruolo di notevole importanza religiosa per tutta la vasta area circostante.