Chiesa di San Vito, Zeven

Nel 1141 Adalbero, arcivescovo di Amburgo, decretò che il monastero dei canonici di Heeslingen fosse trasferito nella più tranquilla cittadina di Zeven "per disciplina interna". Qualunque cosa fosse accaduta, le donne nel loro monastero – poi monastero benedettino – avrebbero dovuto dedicare la loro vita indisturbate alla preghiera. Subito dopo il trasferimento - fino al 1158 circa - fu costruita una chiesa in pietra. Il suo stile romanico e la pianta cruciforme sono stati conservati fino ad oggi.La chiesa Zevener prende il nome dal martire cristiano Vito. La leggenda narra che suo padre, un giudice, e alla fine lo stesso imperatore Diocleziano volessero costringerlo ad adorare gli dei pagani romani. Ma Vito rimase fedele alla sua fede e per questo fu giustiziato all'età di 12 anni. Nel 1231 le sue reliquie furono trasferite da Corvey a Zeven, il che fece della chiesa e del monastero un importante e ricco luogo di pellegrinaggio.Sin dai tempi della Riforma nel XVI secolo, protestanti e cattolici si sono battuti per la supremazia sulla chiesa e sul monastero. Fu solo con la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) che iniziò una serie ininterrotta di pastori luterani. Con l'accordo di pace, gli svedesi ottennero Zeven. Hanno sciolto il monastero. Di conseguenza, la chiesa divenne infine la chiesa della comunità evangelico-luterana di Zeven.La chiesa romanica aveva una semplice cupola conica. Fu sostituita nel XVIII secolo da una torre curva barocca a otto lati con lanterna. Questo è stato conservato fino ad oggi. Merita una visita la Chiesa di S. Viti: dell'epoca del monastero si sono conservate parti dell'inventario: il fonte battesimale in bronzo (1469) con numerosi rilievi di santi o la piccola figura in pietra di S. Vito del XVI secolo e il pulpito (1565) in stile rinascimentale con quattro formelle intagliate e dipinte. Nel 1750 Christian Vater realizzò la facciata barocca dell'organo.

Una bella chiesa; merita sicuramente una visita.

Ogni domenica è possibile assistere a una funzione.