Ciclismo su strada – Raccolta by Michele Pelacci
11
Tour
49:32 h
876 km
22.690 m
C’è una frase detta da Marco Pantani che non mi esce dalla testa. L’ha pronunciata al celebre scrittore Gianni Mura, che gli chiedeva come diavolo facesse ad andare così forte in salita. Pantani ci pensa un attimo e risponde: «Per abbreviare la mia agonia».
Pur avendo vinto relativamente poco, Pantani è considerato il più grande scalatore di tutti i tempi. Per il suo modo di correre, sempre all’attacco senza paura, e per il suo carattere buono e genuino Pantani è diventato molto popolare negli anni Novanta. Il soprannome di “Pirata”, poi, dovuto al fatto che fosse pelato, col pizzetto, la bandana e l’orecchino, lo ha reso un’icona mondiale.
A 25 anni dalla storica doppietta Giro d’Italia-Tour de France (nessun altro uomo è riuscito a vincere le due più importanti corse a tappe al mondo nello stesso anno dopo il Pirata), questa Raccolta intende mettere assieme tutti i luoghi in cui Pantani ha vinto o ha attaccato. I luoghi che ha contribuito a rendere storici, i luoghi che erano storici anche prima di lui ma che ora sono soprattutto posti pantaniani, luoghi che lo celebrano perché non avrebbero null’altro. In ogni tappa ne è inserito almeno uno, incastonato in un Tour che può farti apprezzare al meglio il territorio.
È una Raccolta sparsa, nel senso che per pedalare sulle strade del Pirata occorre fare molti chilometri e collegare luoghi piuttosto remoti. Per questo ti consiglio di prenderti un paio di settimane, noleggiare un piccolo furgone o un camper, riempirlo di gente che come te ama l’avventura e iniziare questa full immersion fatta di salite (anche lunghe e dure, tutte su asfalto) e paesaggi magici. Siccome si arriva a quote elevate, ti consiglio inoltre di affrontare questa sorta di pellegrinaggio pantaniano in stagioni calde.
Dall’altissimo e affascinante Col du Galibier nelle Alpi francesi alla Romagna, terra che a Pantani ha dato i natali; dalle Dolomiti alla Toscana, Pantani ha fatto innamorare generazioni di tifosi e tifose perché, sceso dalla bicicletta, era una persona normale. Coi difetti e le debolezze delle persone normali. Eppure, riassumendo perfettamente ciò che era Pantani per chi lo guardava da fuori, il giornalista Marco Pastonesi scrisse: «Pantani era un dio».
Credo sia il modo migliore per augurarti grandiose pedalate sulle strade del Pirata.
Popoloso e noto comune francese poco al di là delle Alpi piemontesi, Briançon è la partenza perfetta per questo viaggio. Pur essendo posta ai piedi di Monginevro e Izoard, non saranno queste le salite che dovrai affrontare: uscendo da Briançon risali il torrente La Guisane in direzione nord-ovest, verso…
Anche la seconda giornata sui luoghi pantaniani inizia in salita. Saint-Jean-de-Maurienne si trova a neanche 600 metri di quota e in un’unica salita dovrai arrivare agli oltre 2.000 della Croix de Fer. Anch’esso di grande tradizione ciclistica, la Croix de Fer presenta una lunghissima discesa: quasi…
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Il trittico di salite pantaniane in Francia si conclude col ritorno a Briançon, ma non prima di aver scalato il luogo dove Pantani vinse la sua sesta tappa al Tour de France: Les Deux Alpes. La salita comincia subito dopo il fugace incontro col lago di Chambon, che rimane sulla sinistra mentre sali…
Una contraddizione, un paradosso lega Marco Pantani al Colle Fauniera e al ciclismo. È una salita durissima e paesaggisticamente meravigliosa, certo, ma il Giro d’Italia l’ha affrontata solo una volta, nel 1999. Tappa 13, da Bra a Borgo San Dalmazzo. Fu una tappa particolare perché, a causa del nebbione…
Così come accadde al Giro 1999, anche in questa Raccolta dopo il Fauniera c’è Oropa. Il racconto di cosa accadde quel 30 maggio 1999 alla base della salita verso Oropa e poi lungo la salita al Sacro Monte è scandito dalle parole dei telecronisti Adriano De Zan, Auro Bulbarelli e Davide Cassani: «Attenzione…
Dopo tutte queste salite, un po’ di pianura non fa certo male. Prenditi quindi tutto il tempo del mondo per goderti appieno le rive del lago d’Iseo: la ciclabile tra Vello e Toline è davvero splendida. Si torna a salire tra Gratacasolo e Pian Camuno, non distante da Pisogne, ultimo comune in cui potrai…
Completa la risalita della Val Camonica e lasciati alle spalle Edolo per affrontare la prima salita - piuttosto agevole, a dire il vero - verso Aprica. Poco prima dell’abitato di Aprica (“L'Avrìga” in dialetto valtellinese), svolta a destra e alleggerisci il rapporto perché sta per cominciare la salita…
Un vero scalatore, si dice, non è un campione finché non si confronta con le Dolomiti. «Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?» si chiedeva lo scrittore Dino Buzzati, nato a un passo dalle Dolomiti, riguardo queste montagne. Essendo uno scalatore senza eguali, Pantani ha vinto pure qui…
Tra i tanti aspetti che rendono romantica la figura di Pantani vi è sicuramente il luogo di nascita. Non è scontato che provenga da Cesenatico, cittadina affacciata sull’Adriatico, un corridore che va fortissimo in salita. «Lo scalatore che vien dal mare», si diceva di lui. Pantani è sempre stato orgoglioso…
Una famosa frase detta da Pantani è dipinta più e più volte sull’asfalto della salita: «Il Carpegna mi basta». È una salita breve ma durissima quella che porta verso il Cippo di Carpegna, recentemente rinominata passo Marco Pantani: al campione di Cesenatico non serviva andare ad allenarsi sulle Dolomiti…
L’ultimo Tour di questi luoghi pantaniani è anche quello più meridionale. Ci si potrebbe spingere ancora più a sud (Pantani ha vinto sul Gran Sasso ed è stato vittima di una famosa caduta - pare causata da un gatto nero - sul valico di Chiunzi, vicino Sorrento), ma la Maremma grossetana è un’ottima ciliegina…
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