Cicloturismo – Raccolta by Angela Pulliero
3
giorni
7-11 h
/ giorno
317 km
6.120 m
6.120 m
A maggio 2023 sono arrivata a Doberdò del Lago, punto di partenza di Carso Trail, con le gambe un po’ tremanti e il cuore che batteva forte: era il mio primo trail, avevo avuto poco tempo per allenarmi e, soprattutto, le previsioni annunciavano tre giorni di pioggia incessante. Avevo comunque deciso di mettermi alla prova, perché l’altopiano carsico mi chiamava da tempo.
Il Carso (da “kar”, pietra) è un altopiano roccioso che si estende tra Friuli-Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. Le sue rocce calcaree, modellate dall’acqua, hanno dato vita nel tempo a grotte, canyon e doline – degli imbuti naturali attraverso cui l’acqua filtra nelle cavità sotterranee. Il carso sloveno, particolarmente boschivo e selvaggio, ospita una ricca fauna selvatica, tra cui l’orso e il lupo.
Quest’anno l’itinerario prevedeva di partire da Doberdò del Lago per esplorare il carso goriziano prima di addentrarsi in quello sloveno seguendo le acque turchesi del fiume Isonzo (Soča).
Le previsioni non avevano mentito: le pause dalla pioggia torrenziale sono state rare. Eppure, nonostante i colori smorzati dal cielo grigio, la bellezza del percorso per me è stata evidente, e sorprendente. Tra i punti forti ci sono i divertenti singletrack tra la macchia mediterranea, il misterioso castello di Predjama, il lago di Circonio (Cerkniško jezero) – una meraviglia naturale frutto del carsismo – la ciclabile Cottur, che conduce a Trieste nel più panoramico dei modi, e il magico sentiero della Salvia che offre viste mozzafiato sul mare.
C’è un'altra cosa che rende questo itinerario così speciale. Percorrendolo si passa per zone che conservano la cupa memoria dei sanguinosi scontri avvenuti durante la Prima guerra mondiale. Passando per memoriali e vecchie trincee, la traccia serpeggia tra Italia e Slovenia del tutto incurante del confine politico, ricordandoci la fortuna di poter varcare oggi liberamente quella linea di frontiera.
In questa Raccolta trovi il percorso, lungo in totale 316 chilometri, suddiviso in tre Tour. Se hai più tempo puoi sempre organizzarti con tappe più brevi, in modo da poter visitare con calma questi luoghi magici. Trovare posti dove dormire non è difficile, ma essendo i villaggi molto piccoli, ti consiglio di prenotare con anticipo. Spesso le strutture ricettive offrono ottime cene. Anche fare rifornimento di acqua e cibo è agevole, ma può richiedere un po’ di pianificazione.
Il punto di partenza, Doberdò del Lago, non dispone di una stazione ferroviaria, ma si può prendere un treno per Gorizia o Ronchi dei Legionari e poi proseguire in bicicletta. A Doberdò del Lago il Centro Visite Gradina offre servizio di ristorazione e pernottamento. L’anello passa anche per Gorizia, perciò un’alternativa è quella di iniziare e terminare lì il viaggio.
Io ho usato una monstercross (forcella rigida, manubrio da corsa, ma geometria da MTB e ruote da 29”) e – a parte in alcuni passaggi più rocciosi a inizio e fine traccia – mi sono trovata molto bene. Detto questo, una mountain bike probabilmente permette di affrontare il percorso con maggiore comfort.
La traccia cambia ogni anno, riservando sempre nuove sorprese. Per iscriverti alla prossima edizione di Carso Trail visita il sito: noborderadventure.com/carsotrail
Buona avventura “no border”!
Cosa aspetti a partire? Dai forma alla tua avventura e pianifica il percorso a tuo piacere basandoti sul Tour qui sotto.
Ultimo aggiornamento: 16 novembre 2023
Utilizza il Multi-Day Planner e pianifica questa avventura utilizzando le tappe suggerite in questa Raccolta.
L’inizio di Carso Trail mi ha fatto desiderare una mountain bike, perché infilare le ruote nei passaggi giusti tra le affilate rocce carsiche non è stato semplicissimo, soprattutto in discesa. Ma i tratti tecnici sono stati molto brevi. Attraverso singletrack in mezzo ai boschi, scorrevoli strade sterrate…
Consapevole che mi avrebbe aspettata una giornata in sella molto lunga, ho iniziato la seconda tappa con le luci dell’alba.
Dopo una breve discesa è iniziata una dolce salita su sterrati perfetti che mi ha condotta al punto più alto del percorso in prossimità del rifugio Antona Bavčerja na Cavnu (1.242…
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Per qualche strana ragione ero convinta che l’ultima tappa fosse la più facile: mi sbagliavo di grosso.
La giornata è iniziata con una dolce salita asfaltata a cui è seguita un’ascesa più lunga che conduceva a una piccola chiesa del Settecento (chiesa di San Servolo) posta in un punto panoramico (quando…
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